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Vicenza e la paura di sbagliare ancora mentre il tempo passa

Sono passati quasi 20 giorni dal pareggio all'Orogel stadium di Cesena, un pareggio a reti inviolate che ha certificato un altro anno di inferno per il Vicenza, risultato peraltro ampiamente prevedibile considerata l'annata biancorossa.

Venti giorni dopo però il Lane sta vivendo nel limbo di un purgatorio dantesco, avvolto nel silenzio societario e nella disperata ricerca della quadra. In una parola, senza diesse e allenatore, la programmazione ritarda e più passa il tempo le nubi dello scetticismo verso la prossima stagione rischiano di aumentare.

L'addio della coppia Balzaretti-Vallone, lascia un vuoto (ai posteri capire se solo fisico o anche tecnico) che non è ancora stato colmato e questo per dirla chiara non è un bel cominciare, perchè per l'ennesima volta, la sesta, considerando i campionati di gestione Rosso, si ha la sensazione di precarietà, fragilità nel costruire un progetto, un'identità, una squadra per conquistare questa benedetta serie B. E più passa il tempo, più c'è il rischio che tutto attorno al club biancorosso diventi ostile e la diffidenza si trasformi in contestazione.

Il punto chiave di tutto questo silenzio/ritardo, è che il Vicenza sa bene che questa volta non si può fallire obiettivo. Non servirà certo annunciare questa estate che il Lane giocherà per la promozione in B, che siano 20 o un punto per differenza reti, i biancorossi non potranno sbagliare un'altra volta perchè sarebbe una catastrofe con conseguenze di ogni tipo. Insomma è sottointeso a tutti che si giocherà per essere promossi e altre spiegazioni saranno rispedite al mittente.

Se da un lato la grande prudenza che si respira in Largo Rossi 9 è da un certo punto di vista giustificabile, dall'altra può diventare un ostacolo insuperabile. Come quando devi comprare casa: valuti tante opzioni, metrature, costi, posizione e perfino i vicini. Insomma, ci vuole tempo e disponibilità economica. Bene, solo che nel calcio a queste cose bisogna pensarci per tempo. Tra un mese inizierà la nuova stagione, in mezzo c'è un direttore sportivo da trovare e un mister a cui affidare molto più di una squadra di calcio e soprattutto c'è un mercato da affrontare con le idee chiare.

E la sensazione è che molte titubanze della società derivino dalla paura di sbagliare e nello stesso tempo spendere più della passata stagione. Siamo nella situazione in cui è come se il club dicesse: «Di soldi ne abbiamo spesi tantissimi, adesso si spende il giusto». Sì ma qual è la cifra giusta se si vuole vincere? Ed è questo aspetto che lascia per strada opportunità e risorse. Anche perchè è impossibile dire a priori se Tesser, Diana, Toscano o altri siano gli allenatori giusti. Come nessuno oggi può mettere la firma sulla reale efficacia dei ds quali Zamuner, Leone o chissà chi. È impossibile perchè un campionato è un percorso complicato dove contano tanti fattori, prima di tutto un'unità di intenti e di metodo in cui i ruoli siano chiari, senza sovrapposizioni.

Una cosa è assodata, il nuovo campionato sarà quello del direttore generale e amministratore delegato del Vicenza, Rinaldo Sagramola. L'uomo a cui i Rosso hanno affidato le chiavi praticamente di tutto, ma il lavoro di Rinaldinho è fatto di scelte e di mediazione e tutto questo ha bisogno di tempo. Un lavoro complicato, ma il gong si sta per avvicinare, sarebbe opportuno che la società si desse una data per presentare (magari insieme) nuovi ds e allenatore per spiegare una volta per tutti qual è il progetto Lane 2023/2024. Anche perchè tra poco saranno i giocatori a dire che il tempo è scaduto, tra entrate e uscite nella rosa e mercato da affrontare, questa paralisi rischia di rallentare la ricostruzione. E partire male può provocare errori a catena. E nessuno se lo può permettere.

Eugenio Marzotto

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