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We are Lane

Un cantiere ancora aperto ma siamo nati per soffrire

Un pareggio che sa di seconda "stecca" in trasferta con un Lane che si porta dietro un difetto originario, quello di entrare in campo 25 minuti dopo il fischio d'inizio. Era successo a Padova, si è visto anche ieri con l'AlbinoLeffe che produceva un gioco semplice ed efficace. Attendere il Vicenza, rubare palla e innescare velocissimi esterni. Ne ha fatto le spese Greco (a rischio espulsione) con il fallo di rigore e tutta la squadra che subiva le imbucate di un'onesta ma organizzata squadra. Una strategia che vedremo spesso, ma il Lane può concederla.

L'AlbinoLeffe stava nella sua metà campo a difendersi in dieci e poi ripartiva: il risultato è giusto, i bergamaschi hanno preso un palo e hanno avuto almeno due buone occasioni per segnare, ma è il Vicenza ad aver sbagliato approccio soprattutto là davanti. Ferrari è apparso stanco e statico, Rolfini oltre al gol fallito, ha avuto una prestazione impalpabile.

Aveva ragione Baldini, la squadra è forte ma bisogna organizzarla. Bene, tocca a lui. Qualcosa non va nella costruzione del gioco, mentre Pordenone e Padova sembrano invece aver trovato la chiave giusta e sono rispettivamente a +3 e +2 dal Lane. E poi la favola Arzignano: in classifica ha un punto in più dei biancorossi. La squadra di Bianchini è ordinata, quadrata e fa un calcio semplice con tre concetti chiari ma efficacissimi.

Eugenio Marzotto
eugenio.marzotto@ilgiornaledivicenza.it

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