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We are Lane

Sei allenatori in cinque stagioni. Ora stop al “fa e disfa”

Da Colella a Modesto, passando per Serena, Di Carlo, Brocchi e Baldini. Senza dimenticare i tre direttori sportivi (Seeber, Magalini, Balzaretti) e i due direttori generali (Bedin e Sagramola).
Il nuovo allenatore del Vicenza Francesco Modesto con il neo amministratore delegato Rinaldo Sagramola e il direttore sportivo Federico Balzaretti
Il nuovo allenatore del Vicenza Francesco Modesto con il neo amministratore delegato Rinaldo Sagramola e il direttore sportivo Federico Balzaretti
Il nuovo allenatore del Vicenza Francesco Modesto con il neo amministratore delegato Rinaldo Sagramola e il direttore sportivo Federico Balzaretti
Il nuovo allenatore del Vicenza Francesco Modesto con il neo amministratore delegato Rinaldo Sagramola e il direttore sportivo Federico Balzaretti

Il primo fu Colella, poi la breve parentesi di Serena e il ritorno dell’ex Bassano. Con Di Carlo si apre una fase nuova e ricca di speranze... Macché, via Mimmo arriva Brocchi che non risolleva le sorti, allora c’è Baldini che tenta il miracolo ma chiude la stagione in serie C. Si riparte da lui, 12 giornate e ciao Lulù. Adesso tocca a Francesco Modesto calarsi in questa realtà che eufemisticamente definiremo complessa.

Anche perché in queste cinque stagioni, il Vicenza ha avuto due direttori sportivi (Seeber e Magalini) prima che arrivasse Federico Balzaretti. Ma prima-prima era giunto al Lane Francesco Vallone con il ruolo di direttore tecnico e nel frattempo due direttori generali, da Bedin a Sagramola. Ecco, basta mettere in sequenza i cambi di gestione, tecnica e manageriale per dire quanto questo Vicenza abbia pagato un “fa e disfa” perpetuo con tutte le conseguenze che poi si sono inevitabilmente riversate sul campo.

L’arrivo di Rinaldo Sagramola servirà anche a mettere ordine e dare una prospettiva calcistica a questo Lane che adesso investe tutto sul nuovo allenatore. Ma più di tutto dovrà investire su un progetto sportivo che quest’anno ancora non si è visto e che quindi toccherà all’ex allenatore di Cesena e Crotone rilanciare, mettendo insieme i cocci di una squadra in confusione e demotivata perché non si aspettava una partenza così. Che poi a ben guardare sono le stesse cose che dicevano i vari Diaw, Dalmonte, Proia o Padella nella passata stagione, condita con frasi di rito tipo: «Dobbiamo dare di più, questa squadra non merita la classifica che ha..., il gruppo è unito» e via cantando.

La civile protesta della Sud e dei tifosi seduti sui Distinti e nella Tribuna di domenica scorsa contro la Feralpi, potrebbe deflagrare se non arrivassero i risultati. Ha avuto una buona dose di coraggio Modesto ad accettare una sfida come questa dopo due esoneri e una retrocessione, ma vale la pena di avere fiducia. 

Eugenio Marzotto
eugenio.marzotto@ilgiornaledivicenza.it

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