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We are Lane

Le certezze del Vicenza e il peso delle favorite

Non sarà la sconfitta con il Lecce al trofeo Santagiuliana a scalfire l'entusiasmo che sta nascendo attorno a tutta la squadra. È calcio estivo, le partite vere le avremo il 15 agosto a Empoli per la coppa Italia e poi il 21 per la prima di campionato a Cittadella, ma il main stream berico parla già di possibile serie A sperando di seguire le orme di due squadre e società, che tanto somigliano al Vicenza per struttura, organizzazione e ambizione programmata. Dal Cittadella al Venezia, dalla sfiorata promozione, all'impresa in laguna le esperienze di queste due squadre raccontano che più di tutto per ottenere grandi successi, conta l'unità d'intenti, la coesione fra tutti i settori della società e la parte tecnica.

E il segnale che arriva in queste settimane di pre campionato in tutte le uscite pubbliche è proprio questo: dalla famiglia Rosso al magazziniere del Vicenza si ha la sensazione che tutti siano dentro ad un progetto, un sentimento collettivo che coinvolge a avvolge. È normale che le aspettative debbano fare i conti con bilanci o le variabili sulle condizioni atletiche e mentali dei giocatori, ma la strada intrapresa è la stessa che anni prima e forse con tempi più celeri, hanno affrontato Venezia e Cittadella. Gli acquisti di Diaw e Proia, la perseveranza nel volere a tutti i costi due giocatori top per la categoria e inseguire il ritorno di Da Riva, come unica vera soluzione per il centrocampo in quel ruolo da uomo d'ordine, è il segnale più forte per dire che il Vicenza questa B se la vuole giocare stando là in alto, e ancora più su. Le dichiarazioni di Stefano e Renzo Rosso, le parole di Di Carlo gettano acqua sul fuoco dell'ottimismo ma va bene così, entrare in porto a fari spenti è sempre la strategia più efficace ma il Lane che sta per inaugurare la nuova stagione avrà un vantaggio su tutte le squadre di vertice. Monza, Benevento, Parma, Lecce, Cittadella, Brescia e Crotone hanno tutte cambiato allenatore. E cambiare il condottiero significa anche cambiare giocatori, moduli, tipo di coesione e di pressione, significa ricostruire un gruppo con tutte le variabili indipendenti del caso. Sostituire un comandante porta sempre alle fatiche di un assestamento, oltre a quelle che già esistono in un ambiente competitivo come quello del calcio dei professionisti. Il Vicenza invece ha lavorato sulla prospettiva, sull'idea della progressione, sul passo dopo passo, e oggi al terzo campionato firmato Di Carlo, i biancorossi partono con un diverso appeal alla faccia dei bookmakers che ci danno da playout. L'uomo in più del Lane, oggi come non mai, è il tecnico Domenico Di Carlo, perché conosce il gruppo storico (Padella, Cappelletti, Giacomelli, Pontisso, Bruscagin ad esempio) a cui ha aggiunto i nuovi innesti che hanno un tasso qualitativo superiore rispetto a chi non fa più parte del progetto. Esperienza e qualità insieme, cesellati attorno ad un'idea di gioco basata sulla Kloppiana verticalità.

Ecco perché il Vicenza è di diritto nella rosa dei cinque club che possono ambire al salto in serie A, il Lane cioè non ha l'obbligo di ricostruire, di assestarsi, di capire la categoria, la squadra di Di Carlo è costruita per vincere senza avere l'obbligo sportivo di una promozione a tutti i costi come invece avranno fin dall'inizio Parma e Monza. E poi Mimmo ha una capacità che tutti gli addetti ai lavori gli riconoscono, cioè è un grande gestore del gruppo, abilissimo nell'entrare nella testa dei giocatori con messaggi semplici e chiari. La vittoria della Nazionale, quelle di Jacobs e Tamberi (forse ancora più importanti come ha detto il presidente del Coni, Giovanni Malagò) spiegano che la forza del gruppo conta più di ogni altra cosa e il Vicenza un gruppo ce l'ha già, nato nelle due stagioni di serie C dell'era Rosso e nel battesimo in cadetteria. Vero: Parma, Monza, Lecce, Benevento sembrano avere qualcosa in più e poi ci saranno le solite sorprese, ma il Vicenza ha in sé certezze che tutte le altre squadre non hanno. E al resto ci pensa Mimmo.

eugenio.marzotto@ilgiornaledivicenza.it

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