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We Are Lane

Largo Rossi 9, stadio e una nuova città. Il regalo più bello da fare a Paolo

Largo Paolo Rossi 9 inaugurato venerdì 23 settembre, il giorno in cui Pablito avrebbe compiuto 66 anni, è uno degli spazi più suggestivi della città. Non è una piazza è semplicemente uno slargo tra due strade arredato in maniera elegante ed efficace, un'area che meriterebbe anche un passaggio delle scolaresche, se non altro perché di fronte a quello spazio c'è il vecchio Menti più vivo che mai, carico di una storia intramontabile capace di abbattere anche la retorica sul passato biancorosso. Come se il Menti facesse una gara a sè nonostante le sconfitte e le amarezze. Largo Rossi che dialoga con lo stadio sono un po' come Marcello Mastroianni e Sophia Loren nel film Ieri oggi e domani, semplicemente eterni.

Non lo scrivo perché sono tifoso del Lane o perché vivo come ognuno di noi le evoluzioni sportive nel Tempio del calcio biancorosso, ne sono convinto perché quell'angolo di città è stata ben ideata da progettisti, amministratori e società Vicenza. C'è molto di british in quel punto che guarda il polo universitario. L'area piastrellata, l'aiuola fatta a 9 in onore di Paolo, il murales sul muro dello stadio e il portale d'ingresso, messi insieme danno una prospettiva magica, quasi spirituale (come lo può essere la passione per il calcio) e lo sarà ancora di più nelle sere autunnali con i lampioni che si accenderanno dando ancora maggiore suggestione all'intera area. Vale la pena - lo dico - ai residenti in città, fare due passi da quelle parti e godersi l'atmosfera in attesa che la statua dedicata al mito che è Paolo Rossi, venga posta davanti all'ingresso per ricordare a tutti chi era quel ragazzo di Vicenza che giocava con una squadra Reale.

È il giusto omaggio a Paolo ma quell'opera resta incompleta anche se non è colpa di nessuno.

Inutile negare che quell'area a margine del centro resta periferica e temo sotto utilizzata dai residenti, Largo Paolo Rossi è stato giustamente pensato per i tifosi che al sabato, domenica, lunedì e magari il martedì (tanto ormai non si sa più quando si gioca) arriveranno al Tempio per seguire le gesta dei ragazzi di Baldini. E sarà tutto più bello, più colorato, ma purtroppo precario. Quello che manca davvero per ricordare Paolo ogni giorno è uno stadio che viva ogni giorno, perché ogni mattina, pomeriggio e sera si vada ad omaggiare anche con un semplice sguardo quel Paolo Rossi che era il ragazzo della città, quello che in bicicletta attraversava piazza dei Signori, corso Palladio, ponte degli Angeli e poi andava ad allenarsi sul campetto di sabbia nell'antistadio. Mai come oggi serve accelerare su questo fronte di Vicenza perché lo stadio diventi un polo non solo sportivo ma anche identitario, capace cioè di attrarre tifosi e residenti, appassionati di calcio e di cose belle. Largo Paolo Rossi 9 rappresenta per ora solo il punto di partenza per arrivare davvero ad uno stadio nuovo, moderno, che concepisca il momento aggregativo di una partita come uno dei tanti eventi per la città. Comune e società LR Vicenza lo sanno e qualche passo è stato fatto, l'idea del patron Rosso è ambiziosa a tal punto da interpellare archistar per progettare il nuovo Menti, ma l'auspicio è che il processo parta il primo possibile per evitare un grave errore. Quello di isolare uno spazio così suggestivo ai margini della città, non animarlo, significherebbe dimenticarlo, gettarlo nell'anonimato e sarebbe un po' come dimenticare Paolo Rossi, il ragazzo di Vicenza nato a Prato 66 anni fa.

Eugenio Marzotto
eugenio.marzotto@ilgiornaledivicenza.it

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