Forse lo psicoterapeuta di Veronello avrà semplicemente spiegato ai Modesto Boys che per uscire dal tunnel basta giocare con la voglia di una squadra che si deve salvare. Al Vicenza è andata bene, sia chiaro, il Renate può recriminare su un fallo laterale e un rigore non dato, ma niente di più. La squadra di Dossena che aveva velleità di sorpasso in classifica non ha mai tirato in porta o quasi. È stato evidente ancora una volta che se il Vicenza in campo ci mette la giusta cattiveria e concentrazione... non ce n’è per nessuno.
Dal Menti però esce una squadra ancora convalescente e non del tutto guarita. Bella a tratti, incontenibile e con tanta qualità dalla cintola in su ma capace anche di addormentarsi per poi rischiare troppo. Gli ultimi minuti della gara sono stati vissuti più o meno con la tensione dei calci di rigore in una finale europea. Vincere dopo una settimana di clausura ha il significato di una squadra che si rilancia da tutti i punti di vista: sul piano del morale, della classifica e dello spogliatoio che aveva bisogno dei tre punti per ricompattarsi.
È una vittoria anche del mister, perdere o pareggiare tra i fischi avrebbe voluto dire esonero, nessuno gli avrebbe perdonato di non essere riuscito a risollevare la squadra dopo il ritiro forzato. E invece il Lane è lì, a tre punti dalle vetta. Il suo campionato ricomincia. Ed è già tanto.
Leggi ancheVicenza-Renate 2-1, gol e highlights (27a giornata)