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We Are Lane

Il Vicenza non è una macchina perfetta. Ma lo diventerà

Mister Vecchi con Delle Monache (Foto STUDIOSTELLA/CISCATO)
Mister Vecchi con Delle Monache (Foto STUDIOSTELLA/CISCATO)
Mister Vecchi con Delle Monache (Foto STUDIOSTELLA/CISCATO)
Mister Vecchi con Delle Monache (Foto STUDIOSTELLA/CISCATO)

Mangiarsi le mani e guardare al cielo per aver buttato via sei punti in una frazione di secondo, quando tutto sembrava filasse liscio. Tre partite, tre rimpianti, maledetti i tempi di recupero, maledetti quei gol che arrivano da dietro, mezzali che spuntano come funghi nel bosco di una difesa biancorossa che per un motivo o per un altro non vede e non sente. È come se dal 90’ in poi iniziasse un’altra partita, che i ragazzi di Vecchi, sentono di aver già vinto e invece arrivano i vaffa obbligatori. Il pareggio al 95’ di Padova, quello al 93’ del Fiorenzuola, quello al 92’ del Legnago. Curioso poi che queste ultime due squadre abbiano conquistato 4 punti a testa contro il Lane tra andata e ritorno, una maledizione appunto che ha bisogno di essere capita e metabolizzata prima di entrare nel girone infernale dei playoff. Bisognerà fare di più per poter arrivare al sogno impronunciabile.

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Questi pareggi, questi gol subìti, questi punti persi sono tutti sintomi di un problema (o problemi) da risolvere e c’è tempo per farlo, soprattutto se le fondamenta della squadra sono così solide. Contro il Legnago ad esempio, il Lane ha giocato uno dei migliori primi tempi della stagione con i tifosi che si divertivano a vedere tanta qualità e fantasia dei due piccoletti terribili, il personaggio uscito da un film neo realista in bianco e nero di De Sica e il protagonista di una saga di fantasy: Delle Monache, nuovo idolo e Della Morte che vale sempre il prezzo del biglietto sono l’espressione del talento personale ma soprattutto di un gioco di squadra solido e funzionale. Bisogna partire dal bel gioco costruito da Vecchi per analizzare i punti deboli di una squadra che può solo migliorare, manca davvero poco per trovare la perfezione che però ancora non c’è nonostante i 11 risultati utili consecutivi.

Le ultime partite ci dicono però una cosa che con la gestione Diana avevamo un po’ perso di vista. Non è vero che i giocatori sono tutti uguali, (e che vanno gestiti allo stesso modo). Nelle ultime tre partite è stato chiaro ancora una volta che senza Ronaldo e/o Ferrari questo Lane è diverso ed è sintomatico come i due giocatori più contestati nel girone di andata siano tra i più applauditi nel girone di ritorno. Dunque sì, Ronaldo e Ferrari, si fanno notare di più quando non ci sono, quando non partecipano al gran ballo del campionato, per rispondere alla domanda esistenziale di morettiana memoria. Ergo, nei playoff non saranno ammesse squalifiche o colpi di testa anche perché con la presenza del Var tutto avrà un’altra prospettiva, quella dei giocatori, quella dell’arbitro.

Così come non saranno ammesse amnesie, rivedere per capire i gol subiti contro Fiorenzuola e Legnago, figli di errori in fase difensiva dopo aver condotto e dominato senza però segnare il gol che fissa la partita.

Infine c’è un problema strutturale nella rosa, ammesso anche da Vecchi. In attacco siamo “corti”. Senza Rolfini e il miglior Pellegrini, questa squadra ha un punto debole là davanti e la speranza è che la coppia Delle Monache-Della Morte si preservi da qui a fine stagione. Allora sì che si può davvero sognare e passare al sogno dopo mesi di depressione calcistica è un gran risultato, forse oggi come raramente era successo negli ultimi sei campionati (nemmeno in serie B) questo Vicenza viaggia a fianco della sua gente.

Eugenio Marzotto
eugenio.marzotto@ilgiornaledivicenza.it

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