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We Are Lane

Calcio Champagne? In campo Diana serve il Durello

Prima di tutto i numeri, perchè così vuole il mister bresciano che in testa ha una scala di valori ben precisa. Dopo 4 partite il Vicenza ha conquistato 8 punti, ha segnato sette gol e ne ha subìti 2. Due vittorie e due pareggi, giocando contro la Virtus Vecomp la partita più sofferta di questo inizio campionato.

Siamo solo all'inizio della strada eppure c'è molto da dire, perchè sembra ieri quando in conferenza stampa ci raccontavano che il Vicenza vecchio formato "punta a fare un gol in più dell'avversario", oppure che "qualunque cosa succede, là davanti siamo fortissimi". Vero, perchè la stagione scorsa si è chiusa con l'attacco più forte della serie C, bomber Ferrari superstar e un fraseggio dalla trequarti in su che dava spettacolo con i vari Stoppa-Dalmonte-Begic-Jimenez, etc etc. Poi però ti accorgi che la difesa è la più perforata e alla fine si esce a malincuore dai playoff.  Nelle origini, nell'idea originaria, era un calcio pensato e voluto perchè spumantizzasse Champagne almeno nelle intenzioni, con l'idea di vincere e divertire, solo che l'equazione si è manifestata poche volte e alla fine è rimasto solo l'eco delle contestazioni e dei riflussi gastrici.  

Storie vecchie da archiviare in cantina, il calcio spumeggiante che a tratti ci ha anche divertito con gli schemi firmati Baldini-Modesto è solo un ricordo. Con l'arrivo di Aimo Diana quel mondo ideale fatto di piedi gentili dove tutti erano attaccanti, non solo non esiste più ma soprattutto Largo Paolo Rossi in modo scientifico ha costruito un calcio utile, concreto e solido. Insomma, adatto alla serie C e la scelta degli uomini-interpreti della nuova filosofia, a cominciare dal mister, è stata studiata a tavolino come in un laboratorio di chimica. O forse in un cantiere edile, è interessante a tal proposito la frase pronunciata da Diana nella conferenza stampa pre Virtus: "Quest'anno dobbiamo fabbricare punti". Ed è quel verbo "fabbricare" che spiega esattamente l'idea che ha in testa il mister che ha portato in B la Reggiana: fabbricare, costruire - mattone su mattone nel più umile dei modi - una squadra, un'identità, un risultato, tra sacrificio e semplicità. Lo Champagne depositato in fondo al magazzino.

E' così che allora Diana diventa il sommelier che serve il calcio-Durello sui campi della serie C, dopo che l'enologo Sagramola ha realizzato il laboratorio per la nuova cantina del Lane. Del resto la Durella da cui si produce appunto il Durello , è un'uva selvatica, vigorosa e resistente: tre aggettivi che si sposano con questo Vicenza voluto da Diana. E se nelle prime 4 sfide i migliori in campo sono stati i difensori (soprattutto Laezza) e il portiere Confente, si capisce quanto sia diversa l'anima di questa squadra che l'anno scorso nelle prime gare aveva subito 4 reti, segnando 12 gol, ma perdendo la sfida con il Padova e pareggiando in casa dell'Albinoleffe, con un'altalena di risultati diventati primi indizi della stagione in cui in panchina si sedettero tre allenatori (Baldini-Modesto-Thomassen).

Con Diana l'altalena viene sostituita da un solido carroponte usato nelle fabbriche, quelle dei punti, anche sporchi se serve. E domenica con la Pergolettese (che ha battuto la Triestina) ne avremo un assaggio, ennesimo spunto di un campionato in cui può davvero può accadere di tutto contro squadre chiuse a riccio. Alla fine conta brindare con il Durello di Diana. Cin cin.

Eugenio Marzotto
eugenio.marzotto@ilgiornaledivicenza.it

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