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Arbitro da C, ma il Vicenza non sfrutta l'occasione

Il testa coda del Menti insegna che in questa C le variabili sono tante e una di queste è rappresentata dagli arbitraggi, che appunto, sono da serie C.

Nessuno potrà mai sapere se con Ierardi in campo e senza inferiorità numerica il Vicenza avrebbe portato a casa la vittoria. Ma il testa coda del Menti insegna che in questa C le variabili sono tante e una di queste è rappresentata dagli arbitraggi, che appunto, sono da serie C. Il direttore di gara Andrea Ancora di giuste ne ha fatte poche a cominciare dal cartellino rosso a Ierardi che doveva essere almeno ponderato per poi passare ad una raffica di errori. Ma è un alibi che non può nascondere le crepe di un Lane in cui per la prima volta ha steccato anche Modesto.

Era l’occasione giusta per vincere, soprattutto perché davanti c’era un Piacenza sommerso dai problemi societari, di squadra e di classifica e invece i biancorossi si sono fatti prendere dal nervosismo con un approccio alla gara deludente. Ecco perché il pareggio contro l’ultima in classifica rappresenta un campanello d’allarme che chiude un girone d’andata comunque positivo dopo un avvio complicato. Ma questa squadra non può permettersi di pareggiare certe partite, anche se è in dieci uomini, anche se l’arbitro non ne azzecca una, anche se il Cobra diventa uno scarbonasso.

Il campionato del Lane non può essere quello dei “se” e dei “ma” e Modesto deve farlo capire in fretta. Perché se il gruppo si è svegliato solo dopo il gol di Dalmonte e l’espulsione, qualche responsabilità è anche della panchina. Venerdì ci sarà la Pro Sesto a cui il Lane di Baldini aveva rifilato sei gol all’andata. Ecco, scordiamoci il passato. 

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Eugenio Marzotto
eugenio.marzotto@ilgiornaledivicenza.it

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