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La spunta blu

Vicenza cambia luce: la sfida tra giallo e bianco

Vincent Van Gogh, "Notte stellata sul Rodano"
Vincent Van Gogh, "Notte stellata sul Rodano"
Vincent Van Gogh, "Notte stellata sul Rodano"
Vincent Van Gogh, "Notte stellata sul Rodano"

«L'architettura è il gioco sapiente, corretto e magnifico dei volumi raggruppati sotto la luce» (Le Corbusier)
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Non so se ci avete fatto caso, ma Vicenza sta cambiando l'abito da sera. Già, perché questo è la poderosa sostituzione di lampadine in atto da alcune settimane: la scelta di uno stile, una nuova immagine con cui presentarsi agli occhi di chi ci vive, di chi ci lavora e di chi ci viene in visita. Al netto di disguidi e disagi che hanno accompagnato quello che è nei fatti un cantiere vasto quanto la superficie dell'intero capoluogo, le lampade a led sembrano garantire una luminosità più diffusa e profonda, acquistando visibilità e sicurezza, ma limitando i consumi, il che non guasta in tempi piuttosto sensibili per ambiente e sostenibilità. E però i toni di colore della nuova illuminazione pubblica non possono essere solo materia per addetti ai lavori ed esperti di illuminotecnica. Finora hanno cambiato d'abito strade e quartieri periferici. Il centro storico e zone delicate come Monte Berico sono un'altra partita. La "temperatura" della luce qui farà la differenza. Non a caso in tutte le città che hanno già vissuto questo passaggio, non sono mancate polemiche tra sindaci e soprintendenti. Il giallo vecchio ma caldo viene rimpiazzato un po' ovunque da un bianco freddo, che siamo abituati ad associare a luoghi di lavoro come gli uffici o le fabbriche. Il contrasto è sotto gli occhi di tutti, soprattutto nei pezzi di città in cui continuano a convivere vecchie e nuove lampade una accanto all’altra: si guadagna in visibilità e nitidezza, si perde in calore. Io, per dire, scelgo anche i ristoranti in base al calore della luce: un’illuminazione bianca e gelida non mi seduce come non mi seduce il bar di una stazione di servizio lungo la statale. Non sarà facile per Comune e Soprintendenza trovare la gradazione perfetta per dare forma notturna a contrade, piazze e monumenti amati in tutto il mondo. Vicenza non è solo una città-ufficio o una città-officina, è anche una città-casa, dove sentirsi a proprio agio in famiglia e dove farsi avvolgere dal calore di un abito nuovo sì, ma su un corpo antico.

gianmarco.mancassola@ilgiornaledivicenza.it

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