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L'appeal del Btp Valore con la cedola trimestrale

Il nuovo collocamento del titolo a scadenza a 5 anni e con cedole crescenti prevede un premio di fedeltà dello 0,5%
Foto EPA/JUSTIN LANE
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È bastato un anno di rendimenti in continua crescita, innescati dai rialzi ufficiali deliberati dalla Bce, per convincere i risparmiatori italiani a riempirsi i portafogli di titoli di stato.

La riscoperta dei Btp

L'analisi condotta da Citigroup e pubblicata da Il Sole 24 Ore mostra come da luglio 2022 a luglio 2023 nei portafogli degli investitori privati del Belpaese sono affluiti 120 miliardi di euro in più di titoli obbligazionari pubblici.

Non è un dato di poco conto per un popolo che ha sempre avuto, storicamente, un'alta propensione al risparmio ma che negli ultimi anni, complice la diffusione nei mercati del "morbo" dei tassi d'interesse negativi legati alla politica monetaria ultra espansiva delle banche centrali, ha finito col rimpinguare i conti correnti e i depositi bancari in genere, arrivati adesso a quota 1,2 trilioni di euro. Ebbene, dei 120 miliardi in più destinati a sottoscrivere Btp, 56 miliardi sono arrivati dai deflussi dei depositi liquidi.

Il motivo è duplice: lasciare la liquidità a tasso zero (anche se adesso, con la consueta lentezza, gli istituti di credito stanno cominciando a remunerare anche i depositi a vista) ha un costo maggiore ora che l'inflazione morde maledettamente e, visti gli ultimi aumenti dei prodotti petroliferi, che non sembra avere intenzione di rallentare; in secondo luogo i rendimenti offerti dai titoli di stato cominciano a essere significativi, col decennale oltre il 4 per cento netto e con il Bot a un anno attorno al 3,5 per cento netto.

Il nuovo Btp Valore

Logico che questa tendenza faccia gola al Tesoro, che periodicamente deve collocare sul mercato nuove emissioni al fine di placare la fame di liquidità della macchina pubblica esposta per oltre 2.700 miliardi di euro. Tenuto conto che la Bce non sarà più così solerte nell'acquistare i titoli di stato e che si limiterà, nel graduale rientro dai tempi del Quantitative easing, al reinvestimento degli importi derivanti dai titoli in scadenza, avere un pubblico retail domestico propenso all'investimento diventa fondamentale. E per essere ancora più convincente, il Tesoro sta per portare sul mercato una nuova versione del Btp Valore studiata apposta per il piccolo risparmiatore. A cominciare dalla scadenza, 5 anni, e dal premio di fedeltà, pari allo 0,5 per cento del capitale investito garantito a chi acquisterà il titolo nella fase di sottoscrizione (da lunedì 2 a venerdì 6 ottobre) e poi lo conserverà fino a scadenza. Come nelle altre emissioni, anche stavolta il Btp Valore avrà un tasso prefissato per i primi tre anni, che poi aumenterà (step-up) negli ultimi due.

Detto che «i tassi cedolari minimi - come ha spiegato il Mef - saranno comunicati il 29 settembre mentre quelli definitivi saranno annunciati alla fine del collocamento», la grande novità è costituita dalla frequenza delle cedole, che saranno staccate ogni tre mesi anziché i consueti sei. Un effetto psicologico (gli importi versati sono gli stessi) che però garantisce un flusso più frequente di liquidità che male non fa ai portafogli delle famiglie prosciugati dall'inflazione. Si tratta di un investimento che prevede un taglio minimo di mille euro a cui, in collocamento, non sarà applicata alcuna commissione. Il livello piuttosto alto raggiunto dai tassi e la scadenza non lunghissima rendono il rischio contenuto. Fermo restando il livello non rassicurante raggiunto dal debito pubblico.

Marino Smiderle

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