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Il barometro dei mercati segna possibile tempesta

Il crac di Svb ha pesato molto a Wall Street. EPA/JUSTIN LANE
Il crac di Svb ha pesato molto a Wall Street. EPA/JUSTIN LANE
Il crac di Svb ha pesato molto a Wall Street. EPA/JUSTIN LANE
Il crac di Svb ha pesato molto a Wall Street. EPA/JUSTIN LANE

Ci sono troppe variabili di rischio in giro per il mondo. E per questo Verena Ross, presidente dell'Esma, la Consob europea, da tempo avverte i risparmiatori della possibilità concreta di improvvisi e pesanti cali delle quotazioni. A tutte le latitudini dei listini, tanto azionari quanto obbligazionari. In particolare la combinazione tra rialzo dei tassi d'interesse, violento e ancora in corso da parte delle autorità monetarie, ed eccesso di rischio accumulato in questi anni da tregenda, potrebbero portare a shock improvvisi e sanguinosi.

Il crac Svb

La settimana dei mercati si è chiusa in forte calo a causa del default della Silicon Valley Bank, particolarmente attiva nel comparto delle start up. Il rialzo dei tassi d'interesse ha giocato un ruolo decisivo nel peggioramento delle posizioni aperte e la paura è che si possa produrre una sorta di contagio finanziario anche tra altre banche. «Il contesto dei tassi d'interesse - ha dichiarato Ross a Milano Finanza - sta chiaramente avendo un impatto sul modo in cui i mercati obbligazionari si stanno adeguando e l'aggiustamento dei prezzi può a volte portare a reazioni volatili in diverse parti del mercato». E più avanti ricorda che l'Esma ha voluto avvisare per tempo gli investitori affinché di preparino a ulteriori cali del mercato.

Trend

In realtà il trend della Borsa di Milano, sembra ancora impostato al rialzo. Resta da capire, per la verità, se lo storno di venerdì, quando l'indice è sceso di oltre un punto e mezzo percentuale, sia solo un effetto passeggero importato dagli Usa o se invece possa imprimere un cambio di rotta in negativo al mercato, reduce peraltro da un avvio di 2023 molto buono, con rialzi considerevoli. Ebbene, secondo gli avvertimenti di Ross, servirebbe in questo momento un'attenzione particolare. La volatilità, dettata anche dal ritmo potente di rialzi di tassi d'interesse impresso da Fed e Bce per combattere l'inflazione, imporrebbe un alleggerimento delle posizioni, specie se condite da corpose plusvalenze che, come si sa, vengono portate a casa soltanto quando i titoli si vendono.

Difesa

Non è un caso, come andiamo scrivendo da alcune settimane, se i Bot people sono tornati ad affacciarsi prudentemente sul mercato. Il rialzo dei tassi, specie nel comparto delle scadenze a breve, ha fatto riemergere dal passato il piccolo investitore che rifugge i rischi e vuole comunque rendimenti decenti. Se qualcuno volesse dare retta a Ross, quindi, e si trovasse della fortunata circostanza di avere in portafoglio dei titoli azionari in forte utile, potrebbe decidere di concretizzare quell'utile vendendo le azioni e parcheggiare il ricavato magari nei Bot a 6 mesi o a un anno, in attesa di rientrare quando le perturbazioni paventate si saranno verificate. Ovviamente ogni previsione lascia il tempo che trova, anche se a farla è un'esperta del calibro di Verena Ross, che ha come compito istituzionale quello di tutelare i mercati finanziari europei e chi decide di investirci. Resta il fatto che in questo momento le variabili in gioco sono tante e tali da rendere plausibile, dopo la corsa dei primi mesi dell'anno, un ritracciamento del listino. La speranza è che, se succede, sia di entità contenuta e che le nubi all'orizzonte svaniscano in fretta. Per poi rientrare e ripartire. .

Marino Smiderle

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