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I dividendi fanno gola anche se i prezzi sono alti

La corsa della Borsa ha spinto in alto le quotazioni ma le cedole in distribuzione sono molto appetibili per il risparmiatore
Non è facile prendere la direzione giusta quando si decide di investire in Borsa. (Foto ANSA/DANIEL DAL ZENNARO)
Non è facile prendere la direzione giusta quando si decide di investire in Borsa. (Foto ANSA/DANIEL DAL ZENNARO)
Non è facile prendere la direzione giusta quando si decide di investire in Borsa. (Foto ANSA/DANIEL DAL ZENNARO)
Non è facile prendere la direzione giusta quando si decide di investire in Borsa. (Foto ANSA/DANIEL DAL ZENNARO)

Chi non ha ancora investito in Borsa dovrebbe farlo subito o, considerati i prezzi ai massimi, sarebbe meglio che se ne restasse alla larga? Finora abbiamo parlato di chi ha la fortuna di avere in portafoglio azioni che si sono rivalutate del 50 per cento (o di più) in un anno ed è arrovellato dal dubbio se venderle e realizzare il guadagno o tenerle per sperare in un'ulteriore crescita. Ma chi in Borsa non è ancora entrato e legge di performance da favola nell'ultimo anno, cosa deve fare? Resistere alla tentazione o destinare parte dei risparmi all'azionario?

Investimenti inconsapevoli

Per prima cosa occorre dire che più o meno tutti abbiamo soldi investiti in Borsa anche se non ce ne rendiamo pienamente conto. Le risorse accantonate per il Tfr vengono solitamente investite in fondi che comprendono, a seconda delle tipologie scelte, determinate percentuali di azioni in portafoglio. Per cui, chi dice di non guardare alla Borsa perché tanto non ha soldi in ballo, in realtà potrebbe avere qualche sorpresa quando uscirà dal lavoro: il modo migliore per rivalutare il capitale accantonato è proprio quello di investirlo in azioni che, specie nel lungo periodo, sono destinate a rivalutarsi più delle obbligazioni. Detto questo, anche comprare direttamente, o attraverso la sottoscrizione di fondi o Etf ad hoc, azioni dovrebbe essere una strategia comune a tutti.

Perché ora

Stabilire quale sia il momento giusto è sempre difficile, proprio perché l'orizzonte temporale dell'investimento azionario non è a breve, salvo intenti speculativi e, in quanto tali, consapevolmente rischiosi. Chi sostiene che oggi, nonostante il mercato sia reduce da una corsa pazzesca e quindi i prezzi siano da considerare alti, valga la pena entrare si basa soprattutto sui livelli di dividendo deliberati dalle più importanti società quotate a piazza Affari. Parlando in particolare delle banche, che hanno licenziato bilanci da favola grazie al rialzo dei tassi d'interesse che ha fatto decollare i margini d'intermediazione, il boom delle quotazioni non ha cancellato la convenienza a investire misurata col rendimento da dividendo. Per essere più chiari, il boom dei prezzi delle azioni è stato seguito da un boom ancora più clamoroso degli utili e delle cedole che saranno distribuite: a questi prezzi di Borsa e a questi livelli di dividendo che sarà distribuito a maggio e giugno, Bpm rende oltre il 9 per cento, Intesa Sanpaolo e Bper Banca poco sotto il 9, Popolare di Sondrio oltre l'8, Mediobanca il 6,4, giusto per citare i casi più evidenti. Tenuto conto che il Btp decennale rende meno del 4 per cento, anche i prudenti qualche euro in Borsa potrebbero metterlo.

I rischi

Chi invece dice che è meglio restar fuori e aspettare quello che ritengono un probabile storno dei mercati, spinge il tasto dell'aleatorietà dei dividendi. Il dividendo che una società ha deliberato di distribuire per l'anno in corso non è assolutamente detto che si ripeterà l'anno prossimo e quello dopo ancora. Insomma, è il rischio di partecipare alle sorti di una società: a volte va bene, altre volte può andare meno bene. E siccome, per fare l'esempio delle banche, gli ultimi bilanci fanno riferimento all'esplosione dei tassi mentre in futuro gli stessi tassi dovrebbero scendere, la festa potrebbe finire. Per ora, comunque, la giostra gira. E c'è tempo per farci un giro.

Marino Smiderle

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