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Sondaggio per le Europee: le destre avanzano, ma non scalzano l'attuale maggioranza

Il sindaggio Ispos per Euronews
Il sindaggio Ispos per Euronews
Il sindaggio Ispos per Euronews
Il sindaggio Ispos per Euronews

Salgono le destre, ma non sfondano. Tengono i popolari. Arretrano i progressisti, i liberali e i verdi. Ma l’unica combinazione di alleanze in grado di garantire una maggioranza in seno al Parlamento europeo sarebbe quella che replica l’attuale: Partito popolare più Socialisti e Democratici più il gruppo liberale di Renew. Oppure una “Grosse koalition” ancora più vasta, con dentro i Verdi, più a sinistra (o con i Conservatori, più a destra). È questo il quadro fotografato da un sondaggio condotto da Ipsos per Euronews e pubblicato nei giorni scorsi. Un sondaggio in 18 Stati membri su 27 - che rappresentano il 96% della popolazione dell’Ue - che conferma le tendenze elettorali già registrate da altre rilevazioni, ma che traduce le preferenze in seggi, delineando la possibile composizione dell’aula di Strasburgo. E qui sta la sorpresa: dalle intenzioni di voto, la spallata delle destre non riuscirebbe e, per poco, nemmeno lo spostamento a destra dell’attuale asse politico.

L'attuale Parlamento europeo

Mancano quasi tre mesi al voto delle Europee, che si terrà nei 27 Stati membri tra il 6 e il 9 giugno (in Italia 8-9), tutto può ancora mutare, un sondaggio non è l’equivalente di un’urna scrutinata, ma è interessante analizzare cosa emerge da questa rilevazione. Per farlo, occorre partire dall’attuale composizione del Parlamento europeo. Sono 705 i membri divisi in sette gruppi: la Sinistra, i Verdi, i Socialisti e democratici (gruppo del Pd), i Liberali (gruppo di Italia Viva), i Popolari europei (Forza Italia), i Conservatori (Fratelli d’Italia) e la destra più radicale di Identità e democrazia (Lega). I gruppi più grandi, per numero di eletti, oggi sono nell’ordine: Ppe, S&D, Liberali. Insieme formano la cosiddetta “maggioranza Ursula”, che aveva eletto la presidente della Commissione europea, la tedesca Von der Leyen.

Sondaggio: il peso dei gruppi

Il prossimo Parlamento, in virtù della rimodulazione della sua stessa “taglia” dopo la Brexit, avrà non 705 ma 720 deputati. Il dato da cui partire per leggere il sondaggio Ipsos-Euronews è quello che fotografa la risalita delle destre, sia di quelle che fanno riferimento ai Conservatori (Ecr, passerebbero dagli attuali 68 a 76 seggi) sia di quelle più marcatamente sovraniste (Id) che fanno capo a Identità e democrazia (da 59 a 81), quest’ultimo dato legato all’ascesa delle estreme: Le Pen in Francia, ma anche in Austria, Olanda, Belgio sarebbero primo partito, mentre la Lega in Italia è in calo. In Italia però è forte il partito di Giorgia Meloni, uno dei traini dei Conservatori, insieme all’ungherese Orbàn. Si confermerà perno della coalizione il Partito popolare europeo, anche se con una leggera flessione. Attualmente conta 178 deputati, ne eleggerebbe 177. A calare sarebbero gli altri due partiti dell’attuale maggioranza, i liberali e socialisti e democratici: Renew passerebbe da 102 a 85 eletti, S&D da 140 a 136. Anche i Verdi in calo, da 72 a 55, in crescita invece la sinistra da 37 a 42, e sarebbe primo partito in Irlanda. I non allineati (non iscritti ad alcun gruppo come i 5 Stelle) da 49 a 68 seggi.

Quali alleanze (possibili)?

Stante il peso dei gruppi si apre la questione delle alleanze. Quelle possibili, sia dal punto di vista dei numeri che della coesione politica. Un accordo spostato più a destra dell’attuale avrebbe i numeri per fare maggioranza? I numero del sondaggio dicono di no. L’ipotesi di un’alleanza Ppe-Ecr-Id sommerebbe 330 deputati, fermandosi al 46,4%. Per superare la soglia del 50& più uno servirebbe l’appoggio dei liberali, ma Renew ha detto, in fase congressuale, «mai con l’estrema destra», ovvero con Id. Un’ipotesi un po’ meno a destra ma comunque più a destra dell’attuale maggioranza potrebbe riunire Ppd, Renew ed Ecr ma si fermerebbe a 338 seggi, 46,9%. Coalizioni di sola destra (Ecr-Id-non allineati) o di sola sinistra (S&D-Left-Verdi) non hanno i numeri. E allora? Allora le maggioranze possibili, stante il sondaggio, passerebbero ancora dal patto ormai storico Ppe-S&D. Potrebbe essere in una forma ristretta, come la replica dell’attuale (Ppe-S&D-Renew) con 398 seggi, pari al 55,3%. Oppure in una forma più ampia con dentro anche i Verdi (453 seggi, 62,9%). E se, visti i tempi che corrono, si ipotizzasse una conduzione del continente all’insegna dell’“unità europea”, potrebbe profilarsi la “grandissima coalizione” (dai Socialisti ai Conservatori, cioè dal Pd a Fratelli d’Italia). Oggi appare fantapolitica, ma in politica mai dire mai.

Marco Scorzato
marco.scorzato@ilgiornaledivicenza.it

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