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Verso il Trilogo

Ecodesign, l'Eurocamera dà il via libera Moretti: «Favorisce le imprese virtuose»

di Marco Scorzato
L'eurodeputata vicentina del Pd è stata la relatrice: «Le nostre aziende di eccellenza fanno già progettazione sostenibile»
Alessandra Moretti ha visitato tra le altre la Bedin Galvanica di Vicenza
Alessandra Moretti ha visitato tra le altre la Bedin Galvanica di Vicenza
Alessandra Moretti ha visitato tra le altre la Bedin Galvanica di Vicenza
Alessandra Moretti ha visitato tra le altre la Bedin Galvanica di Vicenza

I prodotti devono durare più a lungo ed essere più facili da riparare, aggiornare e riciclare; la loro progettazione deve seguire requisiti di sostenibilità in settori come acciaio, tessuti, mobili, pneumatici e i prodotti chimici; e dovrebbe essere vietata la distruzione dei prodotti tessili e delle apparecchiature elettroniche invendute. Sono alcuni degli elementi della posizione negoziale dell’Europarlamento sulla proposta di regolamento “ecodesign”, quella per la progettazione eco-compatibile. La proposta, di cui è stata relatrice Alessandra Moretti, deputata vicentina del Partito democratico, gruppo Socialisti e Democratici, è stata adottata dalla plenaria di Strasburgo il 12 luglio scorso con 473 voti a favore, 110 contrari e 69 astensioni e ora dovrà essere negoziata con il Consiglio dell’Unione europea.

«I prodotti sostenibili diventeranno la norma - è l’auspicio d Moretti - consentendo ai consumatori di risparmiare energia, semplificare le riparazioni e fare scelte ambientali intelligenti quando fanno acquisti, risparmiando denaro nel lungo periodo». Nei giorni scorsi, l’europarlamentare vicentina ha avuto modo di parlare dei riflessi di questo regolamento con alcune aziende vicentine che ha visitato. Dalla Bedin Galvanica di Vicenza alla Tonello di Sarcedo, passando per la Bonotto di Colceresa. «Sto riscontrando apprezzamento per il regolamento da parte delle eccellenze imprenditoriali vicentine, che da tempo fanno progettazione sostenibile con una vocazione alla circolarità», ovvero al riuso e al riciclo dei materiali. «Questo regolamento - prosegue Moretti - dà loro maggiore forza e li mette al riparo dalle forme di concorrenza sleale da parte di imprese extraeuropee che non rispettano i criteri di produzione sostenibile».

Il regolamento impone ai produttori di evitare “l’obsolescenza prematura”, ovvero di non limitare la durata di un prodotto attraverso determinate caratteristiche di progettazione, ma di rendere disponibili gli aggiornamenti dei software, i materiali di consumo, i pezzi di ricambio e gli accessori per un periodo adeguato. Si introduce anche un “passaporto del prodotto” e attraverso un qr code il consumatore può avere informazioni accurate sul suo impatto ambientale.

Ora, come anticipato, il testo dell’Europarlamento andrà al negoziato nel Trilogo, dove Moretti tratterà con i rappresentanti della Commissione e del Consiglio Ue (Stati membri), all’esito del quale emergerà la nuova disciplina europea in materia.
Se sul fronte dell’ecodesign «c’è un esteso apprezzamento da parte delle imprese», riprende Moretti, «diversa è la questione della “direttiva imballaggi”». L’obiettivo di questa direttiva (che dovrà essere recepita da una legge statale, a differenza di un regolamento che è direttamente applicabile) è quello di «diminuire in generale la quantità di imballaggi», sempre ai fini della sostenibilità ambientale.

«Sono contraria e preoccupata rispetto ad alcuni aspetti della direttiva per quanto riguarda il riuso- osserva Moretti -. Capisco il fine della norma ma ci sono settori nei quali il riuso è impossibile. E settori dove invece c’è un mercato del riciclo già oltre l’85 per cento, per i quali chiediamo che ci sia una deroga. Allo stesso modo auspichiamo una deroga per gli imballaggi del settore alimentare, dove c’è un tema di sicurezza del prodotto. Gli emendamenti che ho firmato e che sono già passati in Commissione industria vanno in questa direzione; mi auguro che si vada in questa direzione anche in Commissione ambiente». Dopodiché il testo andrà al voto della plenaria dell’Europarlamento a ottobre, per concludere il suo iter con il Trilogo entro l’attuale legislatura. 

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