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Addio Prosek, l'Italia fa squadra e l'Europa protegge i prodotti Dop e Igp

Le colline del Prosecco: i produttori esultano
Le colline del Prosecco: i produttori esultano
Le colline del Prosecco: i produttori esultano
Le colline del Prosecco: i produttori esultano

Lo scacco al Prosek stavolta è definitivo. Mai più nomi evocativi di prodotti europei protetti da Dop o Igp. Il primo colpo era stato messo a segno ad aprile, quando il Parlamento europeo aveva approvato la proposta negoziale per mettere al bando le “emulazioni”, ma il gol definitivo è stato siglato pochi giorni fa quando il trilogo - il negoziato tra Parlamento, Commissione e Consiglio Ue - ha prodotto l’accordo finale sulla riforma delle indicazioni geografiche dell’Unione europea di vini, bevande alcoliche e prodotti agricoli. L’accordo inter-istituzionale del 24 ottobre conferma l’obiettivo del Parlamento europeo e, dopo il via libera del Comitato speciale agricoltura del Consiglio, è atteso il via libera definitivo del Parlamento europeo a gennaio-febbraio. In Italia tutti stanno già esultando perché l’intesa è blindata.

Attese soddisfatte: Dop e Igp protette

Come ricorda Paolo De Castro, eurodeputato del Pd eletto nella circoscrizione di cui fa parte il Veneto e relatore del dossier, il regolamento poggia su quattro pilastri: il rafforzamento del ruolo dei consorzi; una maggiore protezione delle indicazioni geografiche; una semplificazione e un chiarimento del ruolo dell’Euipo, l’ufficio europeo sulla proprietà intellettuale; e una maggiore sostenibilità e trasparenza delle produzioni interessate. Il secondo pilastro, in particolare, consente di «eliminare tutte quelle falle del sistema che consentivano a Stati membri o produttori - spiega De Castro - di sfruttare indebitamente la reputazione delle indicazioni geografiche, come nel caso dell’aceto balsamico sloveno o cipriota, o come nel caso del Prosek in Croazia», che rappresenta un fattore di penalizzazione per la commercializzazione del Prosecco. «È stato chiarito nella definizione di “menzione tradizionale” come queste non possano corrispondere o evocare Ig riconosciute».

Domini internet, stop contenuti illeciti

«Lo avevamo promesso: dal 2024 i nostri agricoltori e produttori potranno contare su un nuovo testo unico europeo sulle produzioni di qualità, con misure ambiziose, nel solo interesse delle nostre filiere produttive d’eccellenza», prosegue De Castro, a conclusione dell’accordo con i negoziatori di Consiglio (il ministro spagnolo Luis Planas, presidente di turno del Consiglio Agrifish) e Commissione (il commissario Janusz Wojcechowski). I prodotti Dop e Igp, conclude De Castro, «beneficeranno di protezione ex-officio anche nel sistema dei domini internet, con un sistema di geoblocking immediato di tutti i contenuti illeciti. Nel caso in cui le Ig siano utilizzate come ingredienti, sarà necessario informare il consorzio dell’utilizzo del prodotto. Gli Stati membri che lo vorranno, potranno prevedere anche l’obbligo di autorizzazione scritta da parte dei consorzi di tutela».

Colline del Prosecco: "Difesa la nostra identità"

Un traguardo «importante nella difesa dell'identità e del valore delle denominazioni», esulta Marina Montedoro, presidente dell’Associazione per il patrimonio delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene. «Sarà vietato l’uso di menzioni tradizionali che generano confusione nel consumatore e favoriscono il fenomeno dell’“italian sounding”, dannoso tanto per i prodotti quanto per i territori che li producono. Un sentito ringraziamento va a Paolo De Castro, relatore del provvedimento e da sempre in prima fila nella battaglia alla difesa del Made in Italy, al Governo il cui supporto è stato determinante nella battaglia al Prosek, e ai tre Consorzi di tutela che, insieme all’Associazione, hanno portato a casa un risultato straordinario. Il gioco di squadra che ci ha visti collaborare per il “caso Prosek" deve essere il nostro punto di forza anche in futuro per la difesa degli interessi del Veneto».

Marco Scorzato
marco.scorzato@ilgiornaledivicenza.it

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