Nell'era di Pornhub e di Onlyfans torna la storica rivista, ma lo fa in formato digitale. Pronta a sbarcare sul digitale, la piattaforma di Playboy sarà rilasciata ufficialmente entro la fine dell'anno (l’ultimo numero cartaceo risale al 2020).
La sfida a OnlyFans
L’annuncio della rivista fondata da Hugh Hefner (il primo numero venne pubblicato nel 1953) cambia il mezzo ma non il voyerismo, anche se adesso sembrerebbe fine a se stesso: l'obiettivo del nuovo Playboy è infatti quello di sfidare OnlyFans con una piattaforma dove gli utenti potranno ora interagire con i "creator" che pubblicheranno contenuti non censurati sulle loro pagine. Per poterlo fare bisogna essere accettati dal team editoriale e non sarà ammesso il porno ma via libera alle nudità.
Leggi ancheIlaria ora è la star di OnlyFans: «Guadagni raddoppiati in 48 ore». E il lavoro perso diventa un caso
Le donne più belle del mondo comparse sulla rivista
Nella sua prima nuova copertina, Playboy comparirà la modella Amanda Cerny vestita da coniglietta e seduta su un razzo, immortalata da Charlotte Rutherford; simbolo di una partenza spaziale verso un futuro luminoso per la rivista. Ad accompagnare il tutto presente anche lo slogan: «A new platform for real connection».
Da Naomi Campbell a Cindy Crawford, passando per Charlize Theron, Madonna, Pamela Anderson e Sharon Stone, moltissime tra le donne più belle del mondo dalle passerelle o dal grande schermo sono state catapultate sulla prima pagina della rivista Playboy. Prima su tutte, nel dicembre del 1953, Marilyn Monroe; la prima copertina in assoluto.
Lory Del Santo, protagonista di una delle copertine più celebri
Il ritorno di Playboy in versione digitale? «E all’interno ci sono solo donne? Ormai non vanno più, bisogna essere gender fluid e avere più sezioni diverse». A parlare, su Rai Radio1, è la showgirl Lory Del Santo. Nel 1984 lei fu protagonista di una delle copertine più celebri della rivista. «Una volta era prestigioso far vedere le proprie nudità su Playboy, ora non so perché non sia più così. Io non ho mai fatto cose hard, solo nudo artistico, ma ora non va più nemmeno quello». All’epoca però era un colpaccio finire sulla copertina della rivista. «Si esatto, e infatti pagavano molto». Quanto? «Dai 20 ai 50 milioni, io presi 20 milioni di lire».