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Botta e risposta

Elena Cecchettin contro Sanremo per il dialogo di "Mare Fuori". Amadeus «Non la chiamerò»

La sorella di Giulia, vittima di femminicidio, definisce «siparietto» l'intervento di mercoledì al Festival del cast della serie televisiva. Ecco il testo il "Mare Fuori"

«Le frasi ascoltate ieri su quel palco (quello di Sanremo ndr) sono roba da baci Perugina». Così Elena Cecchettin, la sorella di Giulia, la studentessa veneziana di 22 anni uccisa dall’ex fidanzato nel novembre scorso, ha criticato l'intervento mercoledì 7 febbraio al Festival di Sanremo del cast della serie televisiva "Mare fuori". «E soprattutto sono frasi sull'amore. Ma l'amore non ha nulla a che vedere con la violenza maschile contro le donne» prosegue, condividendo sui social il post - dello stesso tenore - della scrittrice Carlotta Vagnoli. Nel suo post Vagnoli aveva definito «un siparietto intriso di pinkwashing» l'intervento degli attori.

La replica di Amadeus

«Esprimo il massimo dolore per quello che è accaduto a Elena Cecchettin e alla sua famiglia. E rispetto il suo parere, ma secondo me l'intervento di "Mare Fuori" è stato bello». Amadeus risponde così alla giovane che ha bollato l'intervento contro la violenza degli attori di Mare Fuori come «siparietto». «Non sarà invitata sul palco. E non la chiamerò: chiami qualcuno quando ti devi scusare, ma non quando non ti devi scusare», ha aggiunto.
 


 

Le parole di Elena Cecchettin su Instagram

Le parole di Elena Cecchettin arrivano dure. Nel suo post su Instagram aggiunge: «Un siparietto intriso di pinkwashing le vittime di femminicidio e 13 sopravvissute se ne fanno poco, sul serio non si poteva fare di meglio?».

La scelta dell’Ariston di portare sul palco le parole di Matteo Bussola è stata fortemente criticata sui social anche da vari esponenti del movimento femminista, tra cui appunto Carlotta Vagnoli, che ha espresso il suo dissenso nei confronti delle «nuove regole dell’amore» presentate al Festival di Sanremo che rappresentano «un concentrato di privilegio maschile e non affrontano le questioni cruciali come il patriarcato, la cultura dello stupro, la violenza maschile contro le donne, il privilegio e la mascolinità tossica». «Far scrivere a un uomo un pezzo del genere mi sembra il punto più ridicolo della serata» ha aggiunto la scrittrice e attivista Vagnoli.
 


 

Ecco il testo di Matteo Bussola recitato dal cast di "Mare Fuori"

«Ascolta, è la prima parola. Una donna che ti parla, si fida di te; non trattarla mai con sufficienza o con fastidio. C’è differenza tra lamentarsi di te e lamentarsi con te. Accogli è la seconda, nessuno si merita la violenza di dover aderire ad aspettative altrui. Di essere considerato troppo o troppo poco. Non ancora o non più; facciamolo sentire accolto per quello che è»

«Accetta è la terza, non sempre l’amore dura; dopo un percorso condiviso può succedere di dover spezzare un cuore pur di non spezzare noi stessi. Siamo al mondo per fiorire, non per appassire all’ombra di rapporti che non riconosciamo più. Amare significa accettare che le persone siano felici anche senza di te. Impara è la quarta: l’amore è un lavoro e impararlo è forse la cosa più importante per cui siamo qui. Serve applicazione quotidiana, tu insegni le tue parole, lei insegna le tue; finché non inventerete le vostre…»

«Verità è la quinta: abbandoniamo gli stereotipi del vero uomo e della vera donna per ambire ad essere uomini veri e donne vere…  Accanto è la sesta: una coppia non si fonda sull’attribuire ruoli ma sul condividerli, sullo stare accanto… Quel silenzio è solo ciò che testimonia il tuo amore».

«No, è la settima, una parola dura ma che dobbiamo riuscire a pronunciare e che gli altri devono essere pronti a ricevere. L’amore non deve c’entrare mai con il possesso; per questo a volte "no" è la più alta dichiarazione d’amore che si possa fare.  Insieme è l’ottava, una parola che può sembrare un po’ fuori moda… È la più preziosa, sulla quale investire per il futuro. Ciò che conta è ricominciare a guardare gli uni negli occhi degli altri e ciò che sceglieremo di vedere dipenderà solo da noi».

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