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Covid, lo studio italo-americano: «Si può tornare a viaggiare»

La gradualità del ripristino delle relazioni sociali è fondamentale per scongiurare ondate successive di Covid, mentre le riaperture, per quel che riguarda i viaggi, possono essere anche effettuate in maniera netta. Sono le conclusioni cui porta uno studio di Politecnico di Torino e New York University, pubblicato sul Journal of the Royal Society Interface: il team ha creato un nuovo modello per rappresentare e prevedere la diffusione del Covid-19 in Italia su base provinciale.

«Il risultato principale evidenziato dagli autori - informa una nota del Politecnico - è che, mentre le limitazioni all’attività sociale ed economica come la chiusura di uffici, scuole, coprifuoco, contingentamento di ingressi nei luoghi pubblici hanno sempre un effetto rilevante sulla riduzione della propagazione dell’epidemia, le limitazioni agli spostamenti e ai viaggi hanno un effetto ragguardevole solo se applicate nelle prime fasi di diffusione, cioè quando è presente un basso numero di casi. Se applicate in ritardo, le restrizioni ai viaggi diventano inefficaci e, in alcuni casi, possono essere controproducenti. Infine, politiche di lockdown selettivo suù alcuni strati della popolazione, come per esempio l’isolamento degli anziani, non sembrano avere una grande efficacia per bloccare la diffusione dell’epidemia».

«Il modello - sottolinea il Politecnico - è stato utilizzato per effettuare uno studio sulle riaperture: in questo caso la gradualità del ripristino delle relazioni sociali è fondamentale per scongiurare ondate successive, mentre il timing delle riaperture per quanto riguarda i viaggi non è critico e queste ultime possono essere effettuate anche in maniera netta, in quanto la gradualità della loro ripresa influisce marginalmente sulla diffusione della malattia».

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