<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Scienza e Tecnologia

Venticinque anni fa nasceva la pecora Dolly: l'inizio delle ricerche sulle cellule staminali

La pecora Dolly e lo scienziato Ian Wilmut (Foto Michael MacLeod)
La pecora Dolly e lo scienziato Ian Wilmut (Foto Michael MacLeod)
25 anni fa nasceva la pecora Dolly

Pelle, cornea, cartilagine e vasi sanguigni hanno cominciato a prendere forma nei laboratori, coltivati a partire dalle cellule staminali, e queste ultime sono ormai lo specialissimo inchiostro che ha permesso di stampare in 3D fegati e cervelli in miniatura: laboratori
viventi per studiare malattie e sperimentare farmaci. Se questo oggi è possibile il merito è dell’esperimento che 25 anni fa ha ottenuto il primo clone di un mammifero: la pecora Dolly.
Il 5 luglio 1996 nell’istituto scozzese Roslin di Edimburgo nasceva la pecora Dolly: era il punto di arrivo straordinario, inseguito con decine di esperimenti dal gruppo di ricerca guidato da Keith Campbell e Ian Wilmut.

Da una pecora di razza Finn Dorse era stata prelevata una cellula dalla ghiandola mammaria e il suo nucleo era stato trasferito nell’ovulo di una pecora di razza Scottish Blackface, privato del nucleo. L’embrione così ottenuto era stato trasferito nell’utero di una terza pecora. Prima di arrivare a Dolly erano state trasferite ben 277 cellule somatiche in altrettanti ovociti e solo in 29 casi si erano ottenuti degli embrioni, trasferiti nell’utero di 13 pecore, con un solo successo.

La nascita di Dolly veniva annunciata solo alcuni mesi più tardi, nel febbraio 1997 con un articolo sulla rivista Nature che fece immediatamente il giro del mondo in un’epoca in cui social non esistevano e si comunicava con telefoni fissi e fax. 

Era l’inizio di una rivoluzione scientifica perchè per la prima volta si dimostrava che lo sviluppo di una cellula non è irreversibile. Vale a dire che una cellula ormai adulta e specializzata può tornare indietro nel tempo e regredire fino a tornare bambina, ossia indifferenziata e capace di svilupparsi in nuove direzioni, dando origine a un embrione o a cellule di tessuti diversi.
 

Suggerimenti