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La scienza è cosa anche da femmine

Il gruppo di WhatsNext in uno degli incontri pubblici
Il gruppo di WhatsNext in uno degli incontri pubblici
Il gruppo di WhatsNext in uno degli incontri pubblici
Il gruppo di WhatsNext in uno degli incontri pubblici

Abbattere gli stereotipi. La scienza non è roba da maschi. Per farlo è stata istituita nel 2015 dall’Onu la Giornata internazionale per le donne e le ragazze nella scienza, che a partire dall’educazione in famiglia e dalle scuole vuole capovolgere i numeri. Quelli che, secondo l’ultimo rapporto di Save the children in Italia, ci dicono che 1 milione e 140 mila ragazze tra i 15 ed i 29 anni rischiano di trovarsi a non studiare, non lavorare, non fare alcun tipo di formazione. In un mercato occupazionale già difficile, che pretende competenze tecnologiche, le ragazze sono emarginate. Continuano a scegliere percorsi scolastici sbagliati? Hanno paura? Non si sentono all’altezza? Anche i dati dall’università (Padova) affermano che le donne sono il 55% dei laureati e ottengono il 52% dei dottorati di ricerca: ma poi non arrivano alle cattedre, non riescono a scalare le gerarchie sul lavoro. Non tutte Marie Curie e Rita Levi Montalcini, vincitrici di Nobel, ma un bel riequilibrio di genere è indispensabile in Italia. A partire dalle competenze. Dal 2017 è nata attorno al Fablab di Dueville, laboratorio che sostiene attività digitali, l'associazione denominata WhatsNext per convincere la metà del mondo futuro che cimentarsi con la scienza si può. È un giovane ingegnere, Mauro Borgo, a smuovere le acque, affiancato dall'esperta in statistica Monica Cominato, con le docenti e ricercatrici Isabella Cominato, Margot Deliperi, Alessia Gloder, Veronica Brasco.

Nei primi due anni sono stati promossi incontri con testimonial e avviate collaborazioni con il liceo Fogazzaro e il liceo Quadri di Vicenza; lo scorso anno il Covid ha bloccato il progetto della Settimana digitale rosa a cavallo dell'8 marzo. Ecco ora di nuovo il team all'opera con Stem 2021: una «proposta di orientamento a partire già dagli alunni delle classi quinte della scuola primaria e a quelli delle classi seconde della media, per far riflettere bambine e bambini sulle loro capacità e sui loro interessi, ampliando il panorama delle offerte di studio ad un ventaglio che vada oltre gli ambiti umanistici, educativi o didattici». D'intesa con il Soroptimist di Vicenza, in campo con WhatsNext dall'inizio, e con a fianco anche Donna chiama Donna, si vogliono favorire la sensibilità ai numeri, alla tecnologia, il piacere della matematica, verso professioni che sono sempre più essenziali alla vita comune. Gli incontri sono on line ma prevedono un questionario finale.

Rivolto alle superiori Rossi di Vicenza, Corradini di Thiene e Trissino di Valdagno, ma in realtà aperto a tutti, sarà il doppio appuntamento con otto racconti su percorsi di successo in ambiti professionali di ricerca o tecnologia: il 5 marzo alle 15 col titolo "I superpoteri del futuro" parleranno il manager Nicola Palmarini (autore de "Le infiltrate. Ragazze e tecnologia, stereotipi e opportunità"), Roberta Zantedeschi (HR Business writer, formatrice, recruiter) e Giulia Baccarin, imprenditrice, in dialogo con Margot Deli su autostima, scelte di studio consapevoli, opportunità di successo in ambito Stem. Il secondo incontro il 19 marzo alle 15 col titolo "Le Supereroine Stem" sarà con Veronica Brasco e Alessia Gloder, ingegnere aerospaziali; Francesca Albano, ingegnere biomedico, Nicoletta Campolattano, Phd in Scienze Biomolecolari; Alessia Massarutto, Data Scientist. Il tutto sul sito www.whatsnext.fablabdueville.org. Anche l'Associazione Ricerche Cardiomiopatie Aritmiche di Padova parteciperà oggi attraverso la propria pagina Facebook con 14 video-messaggi di scienziate operanti nell'ambito dell'università o dell'Azienda ospedaliera. Gli hashtag di oggi sono #donnescienza, #senzadilei, #womeninscience . 

Nicoletta Martelletto

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