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Scienza & tecnologia

ChatGPT, il bot che scrive testi e l'app che mira a smascherarlo

La risposta di uno studente di Toronto al popolare software capace d'interagire speditamente con gli umani e scrivere qualsiasi cosa. Nelle scuole Usa scatta l'allarme per i testi scritti con l'intelligenza artificiale

"Fatta la legge, trovato l'inganno" si usa dire riferendosi a chi, escogitando sotterfugi legali, aggira le regole. Ma Edward Tian, uno studente 22enne di Toronto ha usato il metodo inverso: ha creato un'applicazione in grado di determinare se un testo è stato scritto da un essere umano o da un bot. Una risposta tecnologica alla popolarità di ChatGPT, un software gratuito di cui tanto si parla in questi giorni, basato sull’intelligenza artificiale che può interagire speditamente come un motore di ricerca e scrivere di qualsiasi cosa.

Allarme nelle scuole per l'utilizzo del bot

ChatGPT ha suscitato l’interesse di Microsoft, e non solo, ma è stato accolto con allarme: da scuole e università negli Usa, che temono  plagi da parte degli  studenti; dai creativi per ragioni di copyright e dai ricercatori in tema di sicurezza che pensano possa essere usato per scrivere virus malevoli.

Cos'è ChatGPT

ChatGPTè l'acronimo di Chat Generative Pre-trained Transformer. Si tratta di un prototipo di chatbot basato su intelligenza artificiale e machine learning sviluppato da OpenAI, società fondata da Sam Altman nel 2015,  specializzato nella conversazione con un utente umano. In sostanza, chiunque può fare domande ottenendo risposte anche complesse.

Lanciato lo scorso novembre, cinque giorni dopo, secondo Altman, lo usava già un milione di persone. Un "giochino" che sta solleticando la curiosità di molti professionisti e la cui popolarità è cresciuta molto nelle ultime settimane generando dibattiti di esperti e utenti che l’hanno provato, tanto che anche Microsoft ha messo gli occhi addosso ad Open AI per poter potenziare il suo motore di ricerca ed eventualmente fare concorrenza a Google.

La risposta dello studente canadese si chiama GPTZero

Edward Tian, che frequenta l’ultimo anno all’Università di Princeton, ha affermato che GPTZero si basa sull’analisi della variabilità del linguaggio ed è il primo passo per affrontare una serie di preoccupazioni che potrebbero sorgere man mano che l’intelligenza artificiale diventa più facilmente accessibile. «Questa tecnologia migliorerà sempre di più, l’intelligenza artificiale è qui per restare. Questo è il futuro», ha detto lo studente alla Bbc.

 

Come fa GPTZero a smascherare i testi scritti con  ChatGPT

L’app analizza, ad esempio se un testo contiene frasi brevi o lunghe o se la scrittura appare uniforme. In un tweet, Tian ha dimostrato come l’app possa fiutare con successo la differenza tra un saggio pubblicato sulla rivista New Yorker e una lettera scritta da ChatGPT.

L'interesse di Microsoft per OpenAI

Microsoft, riferisce il sito Semafor, ha intenzione di investire 10 miliardi di dollari in OpenAI, la startup che ha creato ChatGPT.  L'investimento farebbe parte di un nuovo round di finanziamenti che coinvolgerebbe altri investitori e che darebbe a OpenAI una valutazione di 29 miliardi di dollari.

Secondo Semafor, Microsoft otterrà il 75% dei profitti di OpenAI finché non rientrerà del suo investimento, dopodiché la società controllerà il 49% azionario di OpenAI.

Su Tiktok l'hashtag sul bot

Se su Linkedin i professionisti di ogni settore si interrogano sulle potenzialità e i rischi di ChatGPT, sui social la community trova soluzioni alle restrizioni, cerca di sfruttare il bot per "fare soldi" (non solo per ottenere il miglior voto a scuola) o valuta le sue potenzialità mettendole a confronto con altri esempi di intelligenza artificiale. L'hashtag #chatgpt su TikTok ha già attirato la curiosità di 645 milioni di visitatori...e siamo solo all'inizio.

 

Paola Buizza
paola.buizza@bresciaoggi.it

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