<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
SPAZIO

AstroSamantha alla guida dello sviluppo di navette cargo europee

Il suo messaggio su LinkedIn: «Sogno che l’Europa abbia la propria astronave»

Dopo essere andata due volte nello spazio il prossimo sogno è creare una nuova navetta spaziale, tutta europea: l’astronauta Samantha Cristoforetti è stata nominata alla guida della Leo Cargo Return Initiative, il programma dell’Agenzia Spaziale Europea per lo sviluppo di un servizio commerciale di cargo da e verso l’orbita bassa.

Un primo passo per il successivo sviluppo di una navetta spaziale europea per il trasporto di astronauti.

«Sono diventata un'astronauta, ho trascorso più di un anno nello spazio nel corso di due missioni, ho effettuato una passeggiata spaziale, ho ricoperto il ruolo di comandante della stazione spaziale Internazionale. Mi è permesso avere un altro sogno?», ha scritto l’astronauta italiana dell’Esa sul suo profilo LinkedIn. «Ne ho uno. Uno grande… - ha proseguito – Sogno che l’Europa abbia la propria astronave, come gli Stati Uniti, la Russia, la Cina e presto l’India. Sogno equipaggi internazionali che volino nello spazio non solo su veicoli privati statunitensi, ma anche su veicoli europei».

 Il programma europeo era stato già presentato a maggio 2023, e riconfermato alla riunione dei rappresentanti ministeriali dell’Esa di novembre a Siviglia, con l’obiettivo di sviluppare una navetta cargo di trasporto merci per la Iss.

«È un primo passo», ha scritto Samantha Cristoforetti annunciando la sua nomina. Dopo che il mondo della ricerca e dell’industria europea ha dimostrato in questi anni la capacità di avere tutte le capacità necessarie a operare nelle orbite basse è arrivato il «momento di mettere insieme tutti gli elementi».

»Il vantaggio immediato è che l'Europa sarà in grado di sviluppare una relazione vantaggiosa per tutti con i fornitori delle future stazioni spaziali commerciali, fornendo il trasporto di merci in cambio di opportunità di ricerca e voli di astronauti. Perché vogliamo essere partner, non solo clienti», ha proseguito l’astronauta. «Oltre l’orizzonte immediato – ha aggiunto – il veicolo cargo potrebbe un giorno evolversi in un veicolo per l’equipaggio o servire destinazioni cislunari».

Suggerimenti