Veneto, al via lo screening gratuito per l’epatite C

Partirà in Veneto lunedì prossimo, 16 maggio, lo screening gratuito per l’epatite C, rivolto a tutte le persone nate tra il 1969 e il 1989. Un’opportunità per la diagnosi precoce di una malattia che spesso può rimanere "silenziosa" per anni, e se non curata può provocare seri danni al fegato, tra cui il tumore e la cirrosi epatica. «Non è ancora conclusa la battaglia contro il Covid, un lavoro durissimo che ci impegna a tutti i livelli da oltre due
anni - sottolinea il Presidente della Regione Luca Zaia - ma non abbiamo distolto l’attenzione da tutti gli altri fronti dell’offerta di prevenzione e cure ai cittadini. Questa campagna
contro l’epatite C interessa una parte non trascurabile della
popolazione ed è lo strumento per una diagnosi precoce in grado di contrastare l’insorgenza di ulteriori patologie tra le quali i subdoli tumori epatici».
Lo screening sarà avviato in tutte le Aziende Ulss della Regione, nelle Aziende Ospedaliere di Padova e Verona e presso l’Istituto Oncologico Veneto. I cittadini nati tra il 1969 ed il 1989 potranno sottoporsi a un esame del sangue che ricerca la presenza di anticorpi contro il virus dell’epatite C (HCV), insieme ad altri esami del sangue, oppure prenotato direttamente presso i laboratori identificati dalle Aziende, anche senza impegnativa, o su lettera di invito che gli arriverà a casa. In caso di positività all’esame del sangue, lo screening regionale offrirà esami di approfondimento e visite specialistiche, fino al trattamento in un centro regionale specializzato. Il percorso sarà completamente gratuito, senza pagamento del ticket. L’iniziativa si inserisce in un progetto nazionale finanziato dal Ministero della Salute, con l’obiettivo di eliminare il virus HCV dal territorio nazionale. La platea interessata dallo screening gratuito è di circa 1,3 milioni di persone. Vista la stima dello 0,5-1% affetto da epatite C, ci si può attendere che le persone con infezione da HCV in Veneto siano 6.500-13.000. Oltre a queste persone, lo screening riguarderà anche quelle in cura presso i Servizi pubblici per le Dipendenze (Ser.D.) e quelle detenute in carcere, senza limiti di età.

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