Ricercatori dell’Università di Padova, dell’Hospital Clinic de Barcelona, l’Istituto di Ricerca
Biomedica August Pi i Sunyer, dell’Università di Barcellona e dell’Istituto di Oncologia Vall d’Hebron, hanno sviluppato e convalidato un test genomico che utilizza i dettagli clinici e i dati genomici delle pazienti con cancro al seno di tipo HER2+ allo stadio iniziale, per prevedere la loro prognosi e la probabilità di rispondere alle terapie farmacologiche prima di sottoporsi a procedure chirurgiche. HER2DX è il primo test genomico al mondo destinato alle pazienti con cancro al seno HER2 che rappresenta il 20% dei tumori al seno diagnosticati, più di 390.000 casi in tutto il mondo ogni anno: ciò significa che, in media, ogni quattro minuti viene diagnosticato questo tipo di cancro a tre donne.
La ricerca, durata oltre cinque anni, ha portato alla scoperta dell’eterogeneità biologica di questo cancro al seno, rendendo possibile l’identificazione di pazienti con diverse risposte al trattamento e diverse probabilità di recidiva dopo la diagnosi di cancro al seno. Prima di questo test, i medici non avevano altri strumenti oltre alle dimensioni del tumore e al coinvolgimento dei linfonodi ascellari per prevedere il rischio di recidiva o la probabilità di sopravvivenza.
«I risultati della nostra ricerca contribuiscono all’obiettivo di una cura personalizzata per le nostre pazienti, consentendo una più precisa stima del rischio di recidiva e della probabilità di risposta alle terapie disponibili» rileva la professoressa Valentina Guarneri, parte del gruppo di ricerca.
«Ancora una volta la ricerca veneta, con l’Università di Padova è protagonista internazionale di una prima mondiale, di grande significato, perchè si rivolge alla lotta al cancro al seno, l’incubo di tante nostre donne. Complimenti ai ricercatori patavini e ai loro colleghi spagnoli. Una scoperta che potrebbe salvare altre vite, altra sofferenza, altre menomazioni». Con queste parole, il presidente del Veneto, Luca Zaia ha ringraziato i ricercatori. «Una cura predisposta praticamente su misura per curare al meglio ogni singola paziente è l’obbiettivo al quale hanno lavorato in tanti - aggiunge Zaia – ed è un obbiettivo che ci siamo posti anche nell’attività oncologica della Sanità veneta, perchè purtroppo i tumori non sono tutti uguali».