Covid, le regioni pronte a riaprire gli hub per la quarta dose allargata. In settimana al via in Italia la quarta dose agli over 60. I contagi tornano sotto la soglia dei 100 mila nelle 24 ore. Già con la settimana che si apre domani, con il via libera atteso da parte dell'Ema e la successiva autorizzazione a stretto giro da parte di Aifa e del ministero della Salute, gli over 60 italiani dovranno accedere alla quarta dose.
Per quanto riguarda la quarta dose per over 60 e over 80 il sistema farà riferimento ai medici di base, alle farmacie e ai centri vaccinali in alcuni ospedali: per ora infatti si viaggia sui 1500-2000 vaccini al giorno, una cifra di gran lunga inferiore alla punta massima di 70mila iniezioni al giorno quando i grandi hub assorbivano buona parte della campagna.
Il via libera dovrebbe arrivare entro 24/48 ore da parte dell'Ema alle indicazioni per l'estensione del vaccino Covid agli over 60. La decisione in questo senso, anticipata due giorni fa da Marco Cavaleri, responsabile della strategia per i vaccini dell'Agenzia europea per i medicinali (Ema), verrà poi recepita a strettissimo giro in Italia, come riferisce il giornale Repubblica. Aifa e Ministero della Salute, si apprende, sono già al lavoro e dopo il passaggio da parte dell'Agenzia del farmaco ci sarà una circolare che sarà inviata alla Regioni.
In autunno le richieste di vaccinazioni, secondo le stime delle regioni, dovrebbero aumentare ancora con l'arrivo dei vaccini aggiornati e si valuta di riaprire le strutture chiuse nei mesi scorsi o di rafforzare l'operatività dei centri che non si sono mai fermati. In questa direzione hanno già dichiarato di essere disposti a muoversi, alla luce dell'andamento delle richieste, la Campania, la Calabria, la Basilicata, il Piemonte, il Friuli e anche il Lazio. Ognuno con una ricetta differente a seconda dell'organizzazione locale. Il Lazio, ad esempio, ha fatto sapere di essere pronto a riaprire gli hub dopo ottobre nel caso di una nuova campagna di massa con i vaccini aggiornati.
«L'indice di trasmissibilità è 1,40, molto sopra la soglia epidemica. Questo indica un'epidemia in fase acuta, con un forte aumento dei casi. Anche il cosiddetto Rt augmented, anche se in leggero calo, rimane sempre molto sopra l'1, e quindi segnala comunque una fase espansiva». A spiegarlo è Patrizio Pezzotti, direttore del reparto di epidemiologia dell'Iss. «L'indice Rt viene calcolato sui casi sintomatici di 2 settimane fa, (dati consolidati), mentre l'Rt augmented, che si riferisce invece ai dati della settimana scorsa, si basa su dati che possono essere ancora non consolidati per ritardi di notifica».