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Autovelox nei quartieri e multe anche dagli spazzini. La mini-riforma del Codice della strada "nascosta" nel Dl semplificazione

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Un autovelox fisso. ARCHIVIO
Un autovelox fisso. ARCHIVIO
Un autovelox fisso. ARCHIVIO
Un autovelox fisso. ARCHIVIO

«Nel testo del disegno di legge di conversione del decreto "semplificazione", approvato in settimana al Senato, sono state introdotte (silenziosamente) numerose e importanti novità per il Codice della Strada». Lo scrive l’ufficio studi dell’Asaps, Associazione sostenitori e amici della Polizia Stradale, secondo cui «si tratta di una vera e propria "mini-riforma" del Codice, con norme che vanno a risolvere delicate questioni applicative di precedenti provvedimenti normativi, anche con ripercussioni internazionali, in modo particolare per i lavoratori frontalieri alla guida di veicoli con targa straniera quali San Marino, Svizzera, condotti da residenti in Italia da più di un anno, che venivano sequestrati per la riforma del pacchetto sicurezza 2018». Per il via libera alle novità serve ora l’ok della Camera, che confermerà il testo approvato dal Senato venerdì 4 settembre 2020.

 

Le novità, prosegue l’associazione presieduta da Giordano Biserni, riguardano anche «gli scooter a tre ruote che potranno tornare a circolare in autostrada e nuove competenze per gli accertatori ed ausiliari della sosta, che avranno maggiori poteri di sanzionamento nei divieti di sosta». In tema di multe, infatti, secondo quanto riporta Corriere.it, all’articolo 12-bis dedicato a “Prevenzione ed accertamento delle violazioni in materia di sosta e fermata” si legge che il sindaco avrà potere di affidare potere sanzionatorio anche ai dipendenti comunali o alle società (pubbliche o private) che gestiscono le strisce blu. Potranno dunque firmare multe se l’auto mal parcheggiata occupi «uno spazio minimo indispensabile a compiere le manovre necessarie» ma solo “nell’ambito delle aree oggetto dell’affidamento o a pagamento». Anche i controllori degli autobus avranno il compito di regolare non solo la sosta e la fermata, ma anche la circolazione «sulle corsie e strade dove transitano i veicoli adibiti al servizio di linea». Stessa cosa per i «dipendenti delle aziende municipalizzate o delle imprese addette alla raccolta dei rifiuti urbani alla pulizia delle strade». Ma le loro multe sono limitate alle violazioni «connesse all’espletamento delle predette attività». In pratica se si parcheggia davanti a un cassonetto dell’immondizia la multa non la potrà fare solo il vigile, ma anche il netturbino. Per quanto riguarda i dipendenti di municipalizzate o ditte private addette alla raccolta di rifiuti, questi potranno elevare multe, semplicemente scattando una foto, quando la sosta del mezzo sarà di intralcio al loro lavoro, che si tratti dello svuotamento di un cassonetto o del passaggio in strade riservate al servizio di linea. Non tutti però potranno fare contravvenzioni: solo il personale che non avrà precedenti penali e avrà superato un'adeguata formazione.  

 

Molte delle proposte «sono partite dai comuni italiani, impegnati ad affrontare la nuova mobilità al tempo della pandemia, anche rispetto ad una "mobilità dolce", con provvedimenti storici a tutela dei ciclisti e dei pedoni. E, ancora una svolta nei controlli velocità nei centri urbani, con autovelox fissi anche sulle strade urbane di quartiere e locali, oggi vietati. Sarà il Prefetto ad autorizzare le nuove postazioni, attraverso una analisi degli incidenti avvenuti e sulle loro cause, anche per tutelare i pedoni e gli utenti vulnerabili».

 

Il pacchetto a tutela dei ciclisti, poi, «prevede l’introduzione della "strada urbana ciclabile" ad unica carreggiata, con banchine pavimentate e marciapiedi, con limite di velocità non superiore a 30 km/h, definita da apposita segnaletica verticale ed orizzontale, con priorità per le biciclette. Ed ancora la novità del "doppio senso ciclabile" su strade cittadine ove il limite massimo di velocità sia inferiore o uguale a 30 km/h». Per Biserni, «dal 14 settembre con l’apertura delle scuole le città subiranno un vero e proprio assalto di veicoli e servono non solo nuove regole a tutela dei più deboli ma anche più divise sulle strade».

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