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In viaggio per il grande evento
tra scolaresche e famiglie felici

Arianna (al centro) con alcuni amici
Arianna (al centro) con alcuni amici
Arianna (al centro) con alcuni amici
Arianna (al centro) con alcuni amici

Sabato, 17 Gennaio 2009, 12.57.

L'avventura sta per iniziare. Ho la sensazione che nessuna informazione letta o sentita possa prepararmi a quello che ci aspetterà a Washington. Fa freddo, un freddo polare dicono su internet e in tv, sarà virtualmente impossibile muoversi in città, gli zaini non saranno ammessi alla maggior parte degli eventi a cui andremo. Per non parlare della toilette, milioni di persone sono previste nella capitale nei prossimi giorni!

Insomma, sembra proprio una mission impossible, ma cerchiamo di rimanere positivi e di concentrarci sul senso del nostro tanto atteso viaggio; "A New Birth of Freedom", la nascita di una nuova libertà, di una nuova era di progresso e la celebrazione di un uomo che instantaneamente ha cambiato la reputazione e il rispetto degi Stati Uniti nel mondo.

Già all'aereoporto di Los Angeles si riesce ad identificare precisamente chi come noi (io, mio marito Steve e una coppia di amici) sta per intraprendere lo stesso viaggio: c'è una coppia il cui bagaglio è tapezzato con spille, bottoni e adesivi riportanti il volto e gli slogan di Obama; un gruppo di ragazzini chiassosi in compagnia dell'insegnante con destinazione Washington, una famiglia con felpe raffiguranti Capitol Hill, sito dell'investitura (o inaugurazione, come si definisce questo evento).

Riconosco nelle facce di ognuno la stessa eccitazione, trepidazione. L'energia è contagiosa, mi siedo ed estraggo il mio portatile ma non riesco a focalizzare l'attenzione. Tutto attorno a me ricorda costantemente che siamo in piena obamamania!

Casualmente davanti a me siedono un'elegante mamma di colore e figlia dodicenne con una somiglianza straordinaria a Michelle e Malia Obama. Emanano un senso di compostezza e orgoglio. Immediatamente penso a quanto stia per cambiare la storia della popolazione nera americana: in effetti martedì, il giorno dopo la commemorazione di Martin Luther King, verrà insediato il primo presidente afroamericano. Molti amici di colore candidamente mi hanno detto nel corso degli ultimi mesi, che non si sarebbero mai aspettati di vedere un avvenimento del genere durante la loro vita. Il giorno dopo la vittoria elettorale di Obama ricordo che, camminando per le strade di downtown Los Angeles, l'euforia generale era molto palpabile specialmente tra i passanti neri: battevano cinque e si salutavano con un grandissimo sorriso e un "Hi, brother! Alleluya!!" (Ciao fratello, alleluya!) o si complimentavano con " Congratulations"!

Proprio quando riesco a scrivere le prime due righe, mi accorgo che è giunta l'ora di imbarcarsi. Prima destinazione, New York. Ne avevamo parlato da tempo, noi e i nostri amici: sicuramente saremo andati all'inaugurazione, in caso Obama avesse vinto le elezioni. Così il 5 novembre immediatamente avevamo iniziato la nostra ricerca su expedia, orbit, hot wire ecc... Il pacchetto biglietti aerei e hotel in Washington stavano già scarseggiando. Io e mio marito Steve avevamo già trovato un affare fantastico, solo che, a distanza di un paio d'ore quando finalmente ci eravamo sentiti con i nostri amici per la conferma, si era già polverizzato.

Tutti i maggior siti di viaggi sembravano in tilt, quando finalmente, ci era venuta l'idea. Perchè non volare prima a New York per una frazione del costo e da lì noleggiare una macchina per Washington? Dopo tutto Washington dista solo 4 ore da New York. Spenderemo una notte a New York e l'indomani guideremo nella capitale giusto in tempo (ostacoli permettendo) per vedere il grande concerto gratuito per Obama al Mall con Bono, Bruce Springsteen, Beyonce, Shakira, Herbie Hancock, Will.I.am.

Dal piccolo schermo dell'areo mi sintonizzo sulla CNN. Obama sta percorrendo lo stesso tragitto che fece Lincoln in treno nel 1861 dall'Illinois a Washington per insediarsi nella Casa Bianca. Lincoln è una figura ed ispirazione ricorrente per Obama. Non solo Obama giurerà sulla Bibbia del sedicesimo presidente, ma il menu del pranzo includerà le portate che Lincoln mangiò il giorno del suo insediamento. Il tema "La nascita di una nuova libertà" è preso da uno dei discorsi più famosi di Lincoln in cui si riferiva all'abolizione della schiavitù. Duecento anni più tardi, celebriamo la nascita di una nuova fase in America con un presidente nero! Questa è la grandezza di questo paese e sono felice di farne parte.
A domani.

Arianna

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