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Zivago, lezione di vita
sui valori più autentici

La copertina del libro
La copertina del libro
La copertina del libro
La copertina del libro

VICENZA

“Spesso poi, nella vita, ho tentato di dare un nome a quella luce d’incantesimo che lasciasti cadere allora su di me... cose che mi hanno accompagnato per tutta l’esistenza e sono divenute la chiave della mia conoscenza di tutto il resto del mondo, grazie a te”. Non si tratta dell’incipit di questo straordinario romanzo di formazione, a tutti più o meno noto, bensì di un inciso al suo interno che rappresenta al meglio ciò che “Il dottor Živago” ha significato, e significa, per me dal momento in cui, diciassettenne, lo lessi. La magistrale penna dell’autore-poeta Boris Pasternàk snoda con impareggiabile grazia letteraria la vicenda umana, professionale e, giocoforza, politica del medico Jurij Živago, ambientandola nella sconfinata Russia di circa un secolo fa, durante la cruenta guerra civile. Dotato di un temperamento riservato e riflessivo, orfano sin da bambino di entrambi i genitori, Živago è totalmente permeato da una discrezione mite, delicata, probabile retaggio degli inesorabili esordi della sua vita che, nell’età adulta, acuiranno la sua già rara sensibilità declinandola nella dedizione e nella cura degli esseri umani prima e nell’attività poetica poi. Tra le righe si delinea quindi il ritratto di un uomo che è il limpido esempio di un filantropo appartenente ad una minoranza di esseri viventi: un uomo che, pur avendone le facoltà, non si impone sulla scena, non strepita, non sgomita e non pretende nulla che possa comportare anche una minima prevaricazione nei confronti dei suoi simili. Un’immagine assimilabile a chi soffre per ingiustizie alle quali non verrà mai data voce. Il messaggio, alto, che caratterizza tutto il romanzo e che trapela trasversalmente tra le sue vastissime pagine, per essere colto e apprezzato pienamente necessita di un tempo non solo cronologico, dedicato alla lettura vera e propria, ma interiore; un tempo che Živago interpreta magistralmente nelle poesie in calce al libro e che rappresenta, almeno in parte, ciò a cui tutti dovremmo aspirare.

Testo inviato dalla biblioteca del Villaggio del Sole

Paola Sandron

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