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Una "graphic-novel"
su pace, rispetto e dolore

La copertina della graphic novel
La copertina della graphic novel
La copertina della graphic novel
La copertina della graphic novel

La copertina della graphic novel *SCHIO Non stancarti di andare di Teresa Radice e Stefano Turconi, la storia narrata in questo romanzo grafico è quella di Iris e Ismael, una coppia, lei italiana e lui di origini siriane. Siamo nel 2013 e i due hanno appena deciso di stabilirsi a Verezzi, in Liguria. Ismael deve però spesso tornare in Siria, a Damasco, dove vivono ancora i suoi familiari e ci sono lavori da ultimare. La Siria è per Ismael la patria, ma è anche il luogo dove ha conosciuto Iris, alcuni anni prima, nel 2007; ed è infine il posto dove padre Saul ha stabilito il suo monastero gesuita. Proprio all'inizio della vicenda, quando Ismael parte nuovamente per la Siria, Iris scopre di essere incinta. Sarà perciò doppiamente difficile, per lei, affrontare la gravidanza quando ad un certo punto della narrazione non riceverà più notizie di Ismael. Durante la narrazione vengono ripercorse le vite di Iris e Ismael, in particolare il loro primo incontro; ma anche la vita di Maite, la madre di Iris, spedita in Italia dall'Argentina dai genitori a diciott'anni durante la dittatura militare; infine la storia di padre Saul, del suo progetto per un monastero di dialogo tra diverse religioni in Siria, a Mar Musa. In questa storia si parla di amore, di attese, di maternità, di futuro, di immigrazione, di guerra, di poesia, di arte e di fede.Non stancarti di andare tocca temi d'attualità, che vediamo continuamente strumentalizzati per creare ulteriore odio e guerre (in)civili ed interiori. Qui vengono affrontati invece con umanità, con verità, auspicando l'accoglienza e il dialogo. Questa graphic novel guarda al futuro: Iris scrive lettere al suo "amore minuscolo" che ancora si trova nel suo ventre, mettendo le basi per una nuova vita educata al rispetto e alla pace, dando delle linee guida e raccontando la propria storia, scrivendo poesie e citando le frasi di R. Tagore o grandi opere come Il profeta di Khalil Gibran. C'è tanto dolore in questo libro, tanta morte, ma anche tanta vita, fiducia e speranza nel futuro.* Testo inviato dalla biblioteca di Schio

Francesca Scortegagna

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