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Personaggi e trama
per un giallo d'autore

La copertina del libro
La copertina del libro
La copertina del libro
La copertina del libro

CAVAZZALE Un giallista scrive affinché il lettore possa seguire l'indagine e vedere ciò che succede nel romanzo, come se fosse al cinema. Ilaria Tuti con il romanzo "Fiori sopra l'inferno" invece ti avvinghia e ti trascina nella lettura con uno stile e una bravura senza pari. Le sue descrizioni dell'ambiente, dei suoni, dei profumi, delle sensazioni tattili sono molto accurate, con un uso azzeccato degli aggettivi, una abilissima scelta degli elementi da tenere in primo piano, come in una fotografia artistica. Chi legge, non vede e basta, ma è dentro la trama, la vive come se fosse un personaggio invisibile della storia. Si sente il freddo penetrare nelle ossa, ci si perde nella nebbia lattiginosa, si aspira l'odore rancido delle foglie marce, si odono i corsi d'acqua che scorrono tra i ciottoli. Se la montagna friulana è percepibile nella sua selvaggia bellezza, ancor più realistici e umani sono i personaggi che Ilaria ha creato. Il commissario Teresa Battaglia è una donna avanti con l'età, dura, severa prima con sé stessa e poi con la squadra di uomini che la seguono. Schiacciata da un passato terribile e da una malattia che la fa dubitare di arrestare l'assassino, Teresa punzecchia maternamente l'ispettore Marini, il giovane poliziotto che ha conosciuto in un momento di epica comicità. La coppia è volutamente costruita sulle differenze, con personalità distanti tra loro, ma capaci di cogliere l'autorevolezza dell'una e la caparbia ostinazione di voler mostrare il proprio valore dell'altro. I loro dialoghi strappano più di un sorriso per la prontezza delle risposte e le provocazioni che si infliggono a vicenda. Dopo l'ambiente e i protagonisti, il terzo elemento che permea la narrazione sono i bambini, vittime e protagonisti loro malgrado, e in varie epoche, di tutto ciò che accade nel paesino collocato tra Friuli e Austria. Il quarto elemento del romanzo è l'intera popolazione che, con la sua omertà, nasconde vecchi segreti e trema quando intuisce che la belva che uccide i paesani potrebbe essere uno di loro.

Testo inviato dalla biblioteca di Quinto Vicentino

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