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Mowgli, Kaa e Bagheera
Protagonisti dell’infanzia

La copertina del libro
La copertina del libro
La copertina del libro
La copertina del libro

 BASSANO DEL GRAPPA

“Il libro della jungla” di Rudyard Kipling, sono passati trent’anni esatti dal giorno in cui l’ho messo nella libreria di casa a quello in cui l’ho ripreso per rileggerlo: sembra nuovo da quanto è ben conservato, non fosse per le sottolineature in diverse pagine ed il mio nome e la data 1979, scritte in stampatello rosso sul rovescio della copertina. Non l’ho preso a caso: sono andato a cercarlo apposta, quel libro che la maestra Iess ci fece comprare e leggere in classe e a casa, e da cui – me ne resi conto molto più tardi – nacque la mia passione per i viaggi e le avventure in terre lontane. Eppure non era un libro che mi piaceva chissà quanto, o da cui non riuscivo a staccarmi. È discontinuo, fatto di tanti diversi episodi, ma non descritti secondo un filo cronologico o una trama precisa, ed alcuni apparentemente fuori contesto: cosa c’entrava, ad esempio, la storia di Kotick, la foca bianca? Ho letto e riletto tante volte la storia di Rikki-Tikki-Tavi e del suo duello mortale con Nag e Nagaina, ma le vicende di Mowgli non mi sembravano altrettanto interessanti. Eppure figure come quelle di Akela, il vecchio lupo grigio, di Kaa, il pitone, e di Bagheera, la pantera nera, mi sono rimaste indimenticabili – e non per averne vista la divertente, ma traviante parodia del cartone animato: il pitone che annienta freddamente i bandar-log e l’anziano capo tradito e pronto al sacrificio non appartengono alla Disney. Non è mai stato veramente un “libro per bambini” – ma sono io che lo leggo diversamente ora – ma dentro c’è una parte felice della mia infanzia, e tanti bei ricordi, a partire dalla mia maestra e dai i miei compagni, com’eravamo allora. E mi ha aspettato, paziente, quasi sapesse che sarei tornato a cercarlo. E adesso che mi siedo e lo riapro, c’è mio figlio che mi guarda con gli occhi pieni di curiosità, aspettando “la bella storia” che papà gli ha promesso prima di andare a dormire. Lo guardo con un sorriso e comincio a leggere a voce alta: “Questa è la storia di Mowgli, del branco di lupi del Seeonee...”

Testo inviato dalla biblioteca di Bassano del Grappa

Denis Vidale

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