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Il significato della vita
e i nostri enigmi irrisolti

La copertina del libro
La copertina del libro
La copertina del libro
La copertina del libro

MONTECCHIO MAGGIORE La gelosia è una prigione nella quale l'individuo si rinchiude da solo. Non ci viene spinto a forza da qualcuno. Ci entra di sua spontanea volontà, chiude la porta a chiave dall'interno e getta la chiave dalla finestra, al di là delle sbarre. E nessuno sa che lui è incarcerato lí dentro.L'incolore Tazaki Tsukuru e i suoi anni di pellegrinaggio pubblicato da Einaudi nel 2014, è l'ultimo romanzo di Haruki Murakami, scrittore giapponese vincitore del Franz Kafka Prize. Il libro, nelle sue 260 pagine, narra attraverso un continuo alternarsi di flashback la storia del giovane adulto Tsukuru, che nel corso del racconto rievoca i suoi anni universitari pervasi di disperazione, crisi esistenziali, ma soprattutto dal desiderio di morte. Tsukuru, infatti, durante il secondo anno di università riceve una telefonata dal suo gruppo di amici con un'inesplicabile richiesta: scomparire per sempre. Così, senza spiegazione, Tsukuru viene abbandonato dal gruppo cadendo in uno stato di disperazione devastante. Ora, da uomo, Tsukuru comincia il suo pellegrinaggio alla scoperta del motivo dell'accaduto, avventurandosi nell'esplorazione di un abisso sconosciuto: quello del significato della vita, dei quesiti esistenziali, degli enigmi irrisolti e del motivo del senso di vuoto e insignificanza del proprio io. Nel corso della vita, a poco a poco, scopriamo chi siamo veramente. E man mano che ci scopriamo, ci perdiamo. Così Murakami, con la sua narrazione trascinante, ci conduce in un viaggio introspettivo avvolto da una struggente sensazione di solitudine. Ci pone una sottile riflessione sulla distinzione tra sogno e realtà, ci trasmette la pesantezza del dramma umano, bilanciandola con la leggerezza della sopravvivenza. Murakami, sulle note di Le mal du pays di Franz Liszt (così come su quelle dei Beatles nel precedente libro Norwegian wood), ci fornisce gli spunti per dare colore ad un'esistenza incolore.Testo inviato dalla biblioteca di Montecchio Maggiore

Francesca Bettega

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