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I promessi Sposi, storia
riproposta per i ragazzi

La copertina del libro
La copertina del libro
La copertina del libro
La copertina del libro

Vicenza

Un romanzo di fama internazionale, conosciuto da tutti e presente in ogni biblioteca e libreria. Un’opera scritta nell’Ottocento che è divenuta il modello del romanzo storico italiano. Stiamo parlando del capolavoro di Manzoni, “I promessi sposi”, grande pilastro della letteratura. Una storia ambientata in Italia, precisamente in Lombardia. La celebre opera viene studiata e trattata tutt’oggi nelle scuole italiane, poiché è parte del nostro patrimonio culturale. Tuttavia, per alcuni giovani, esiste spesso una reazione di resistenza, un disinteresse causato dall’imposizione scolastica, di conseguenza non si appassionano alla lettura. Per questo, Ermanno Detti (giornalista, saggista e scrittore contemporaneo di Bolzano) ha deciso di raccogliere gli episodi più famosi dell’opera rielaborando il tutto in 200 pagine utilizzando un italiano attuale e un ritmo fluido. Lo scopo è dunque quello di permettere ai giovani lettori di appassionarsi alla vicenda di Renzo e Lucia, due giovani che per una serie di eventi dovranno ritardare a unirsi in matrimonio. “Quel ramo del lago di Como”, questo è il titolo del libro di Detti, pubblicato nel 2010, attraverso cui cita la descrizione paesaggistica iniziale del romanzo di Manzoni. L’autore è fedele al testo originale e introduce continue citazioni, anche se riporta ironicamente alcuni episodi celebri della vicenda. Si tratta, quindi, di un libro adatto ai ragazzi, nato per i ragazzi, affinché questi apprezzino l’opera originale e ne vengano stimolati allo studio e alla lettura. Consiglio di leggere il libro prima della spiegazione scolastica, in quanto, conoscendo i punti focali del racconto, si possa entrare in classe preparati e con le idee chiare. Credo che la lettura del libro vada bene per i ragazzi dai 10 anni, io l’ ho letto a 12 ed era talmente coinvolgente che mi è durato solo una settimana. “Forse questa storia poteva essere evitata dall’inizio, ma allora questo libro non sarebbe mai stato scritto...».

Testo inviato dalla biblioteca Bertoliana

Nicola Aria

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