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I Malavoglia, un tuffo
nel calore della famiglia

La copertina del libro
La copertina del libro
La copertina del libro
La copertina del libro

VILLAVERLA

Le onde che si infrangono sugli scogli, le grida dei gabbiani a sorvolare il porto, i lamenti di chi deve svegliarsi ancor prima che il sole sorga... il tutto immerso nella tranquillità del più anonimo paesino siculo. Queste sono le prime sensazioni che mi investono quando penso al mio libro preferito."I Malavoglia" di Giovanni Verga capitanati da padron 'Ntoni è in il romanzo che più di ogni altro ha lasciato una traccia indelebile in me: in un singolo istante ho potuto catapultarmi in quella Sicilia lontana incomprensibile ancor'oggi. La vita quotidiana della comunità di Aci Trezza è narrata attraverso l'attenta visione dell'autore, con l'uso di un testo condito di vocaboli in dialetto siciliano. Il lettore è spinto all'interno di una povera famiglia di pescatori, affiatata, ma sfortunata che perde tutti i suoi risparmi quando la Provvidenza, la barca di proprietà, viene inghiottita dal mare in tempesta portandosi con se il figlio del capofamiglia. Di qui il Verga destina ai personaggi di questo libro una serie di disavventure che quasi scioglieranno la famiglia.Una vicenda tumultuosa e drammatica dalla quale traspare la visione poetica dello scrittore, critico nei confronti del futuro, scettico nel sostenere che l'uomo possa cambiare la propria condizione. Ma una grande storia che ha comunque saputo emozionarmi. Non perché io condivida una visione così negativa della vita (tutt'altro!) ma piuttosto perché nei volti di queste persone, nelle loro parole e nei loro sentimenti ho captato quei valori che nella società odierna purtroppo scarseggiano rovinosamente: il calore della famiglia, il senso del dovere, il rispetto per la natura e per i suoi doni. L'amore vissuto con tormento tra la Mena e Compar Alfio tanto sofferto e mai sbocciato. Il senso di colpa segnato sul volto del giovane 'Ntoni.E' affascinante il paradosso attraverso il quale un libro vecchio più di cent'anni sappia trasmettere più emozioni di un apparecchio tecnologico con un mese di vita.

Testo inviato dalla biblioteca di Villaverla

Sofia Panozzo

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