MONTECCHIO MAGGIORE
Il ladro di fulmini. Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo è una collana di cinque libri prodotti dallo scrittore premiato con i riconoscimenti più importanti del genere mystery, Rick Riordan, che nel 2010, grazie alla traduzione italiana di Loredana Baldinucci, ha pubblicato insieme alla Mondadori, il primo libro della saga: Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo: Il ladro di fulmini. Questa avventura narra di un ragazzo dislessico e iperattivo di dodici anni, Percy Jackson, che abita con sua madre e Gabe, “un’idiota di prima categoria”, di Grover, il suo migliore amico, che all’apparenza sembra normale, ma nasconde un segreto. Una notte Percy scappa con il suo amico e sua madre da un uomo-toro. Lui lotta con l’animale e, dopo averlo ucciso, sviene. Quando si sveglia capisce tre cose. La prima, è che si trovava al campo Mezzosangue. La seconda, è in grave pericolo, perché Zeus, dio del cielo, pensa che sia stato lui a rubargli una cosa preziosa che se non gli verrà restituita scatenerà una tremenda guerra. La terza, è un semidio. Fatta amicizia con Luke, figlio di Ermes, che gli aiuterà, e di Annabeth, figlia di Atena, gli offrono un’impresa per recuperare la folgore di Zeus. Grazie alla compagnia e all’esperienza di Annabeth e Grover, riuscirà Percy Jackson a salvare l’Olimpo e a recuperare la folgore, anche se le parole dell’Oracolo erano: «… Sarai tradito da qualcuno che ti chiama amico. E alla fine non riuscirai a salvare ciò che più conta». Questo libro mi è particolarmente piaciuto perché non è un racconto scontato, è molto scorrevole, non sono presenti parole complicate ed è collocato nella nostra epoca. La cosa che più mi piace è lo stile dello scrittore perché a volte utilizza espressioni simpatiche mentre descrive e inoltre i suoi libri sono ricchi di suspense e le storie non sono mai noiose, leggi le sue avventure tutto d’un fiato e ti rubano qualche volta un sorriso. Ogni volta che leggo i suoi libri entro in un mondo dove il tempo si ferma e tutto ti travolge dall’inizio alla fine.
Testo inviato dalla biblioteca di Montecchio Maggiore