L'ultima fatica videoludica di Tarsier Studio ha catturato le attenzioni di tanti streamer di tutto il mondo, l'universo grottesco e perverso in cui Little Nightmares 2 catapulta il giocatore è talmente affascinante che le visualizzazioni sono schizzate alle stelle in pochissimi giorni.IL GIOCOIl secondo capitolo di un gioco che già 4 anni fa aveva lasciato il segno colpisce soprattutto perché, nonostante le alte aspettative, sia risultato addirittura migliore e ancora più terrificante del suo predecessore, tanto da venire vietata la sua distribuzione in alcuni Paesi asiatici e obbligare influencer e streamer ad etichettare le proprie live con l'avviso di contenuti per adulti. Una faccenda particolare considerando il fatto che Little Nightmares 2 rientra nei puzzle-platform adventure game, categoria solitamente destinata ad un pubblico di tutte le età e da giocare in famiglia.
LA STORIA
Nelle vesti di Mono, un piccolo essere che cela la propria identità sotto un sacchetto di carta in testa, si viaggia attraverso dei paesaggi desolati e inquietanti, arrivando fino ai quartieri loschi di una città apparentemente fantasma. Il gioco stesso esprime al meglio il concetto cinematografico dello "show don't tell", ovvero riuscendo a comunicare senza che nessun personaggio spiaccichi parola alcuna ma attraverso l'uso di immagini e scenari molto suggestivi. Little Nightmares 2 si presenta da subito molto enigmatico, costringendo il giocatore a prestare attenzione anche sui più piccoli particolari, raccontando nel mentre una trama complessa, fatta di introspezione ed evasione della realtà, da rigiocare più volte di seguito per capirne la sua interezza.
IL GAMEPLAY
Se la trama è molto vaga e criptica, il gameplay invece è ben strutturato e perfetto in ogni dinamica. Da buon puzzle-platform, in tutti gli scenari di Little Nightmares 2 ogni dettaglio è fondamentale al completamento del livello, dalla pallina da tennis in fondo alla stanza, all'interruttore mezzo rotto sulla parete, tutto serve al piccolo Mono per superare i pericoli e procedere verso la salvezza. Rispetto al primo capitolo sono evidenti i passi in avanti fatti da Tarsier Studio, le nuove meccaniche di combattimento ne sono l'esempio: piccoli mostriciattoli o aberrazioni che possono essere sconfitte con pochissimi colpi mirati, utilizzando oggetti recuperati negli scenari attraversati. In definitiva un vero capolavoro in cui perdersi per davvero, consigliato a tutti coloro desiderano un'avventura da esplorare e rigiocare ancora e ancora.