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Avventura horror

La letteratura Lovecraft entra nelle saghe dei videogiochi

Moons of Madness non è ancora ufficialmente uscito, la data di rilascio è prevista per il 24 marzo, ma già da alcuni mesi il videogioco si può giocare grazie all'open beta disponibile su Steam e sugli store della PS4 e Xbox da metà febbraio.

 

IL GIOCO

Moons of Madness è un'avventura horror basata sulla risoluzione di rompicapo. Le atmosfere marziane si uniscono con le misteriose tematiche tipiche della letteratura di Lovecraft, tra culti segreti e dei antichi. L'opera è stata ideata da Rock Pocket Games, piccola realtà indipendente con sede a Tonsberg, in Norvegia e prodotta da Funcom, anch'essa norvegese. Lo studio ha iniziato a produrre videogiochi nel 2008 e il loro fiore all'occhiello è il gioco platform Shiftlings, disponibile sia per Pc che per console dall'inizio dello scorso anno.

 

LA STORIA

Tutto comincia in modo frenetico, dopo una breve premessa il giocatore veste i panni di Shane Newhart, un ricercatore della base spaziale Invictus che è appena stata scossa da un terremoto. Il pianeta di cui si calpesta il suolo è Marte e ben presto si capisce che Shane lavora per conto di una grossa corporazione, la Manticore-Horochi, la quale ha inviato in territorio marziano una spedizione con l'intento di effettuare indagini su un misterioso messaggio captato dalle sonde spaziali. Procedendo con l'evolversi delle missioni il giocatore si deve immergere sempre di più in un mistero ben più complesso di quanto appare e soprattutto ben più spaventoso. L'intero pianeta è in realtà popolato da un'antica creatura assetata di sangue.

 

IL GAMEPLAY

Le fasi di gioco si alternano tra spostamenti interni ed esterni alla base, rendendo indispensabile servirsi del rover lunare per raggiungere le zone di interesse dove è richiesto l'intervento di Shane. Dopo aver equipaggiato il casco e aver fatto debitamente riserva di ossigeno, si può finalmente uscire a fare due passi sull'affascinante superficie marziana. Le informazioni utili vengono fornite dalle comunicazioni radio con gli altri membri della squadra di ricognizione, affiancate dalla lettura di documenti cartacei e telematici che poco per volta danno modo di approfondire cosa stia effettivamente avvenendo in quel luogo all'apparenza così asettico e privo di minacce concrete. L'intero gioco è in prima persona e la maggior parte delle missioni prevedono una buona capacità di valutazione per capire come far funzionare l'attrezzatura, i portali e uscire dalle brutte situazioni in cui inevitabilmente si precipita.

Massimo Dagli Orti

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