<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
QUINTA SESSIONE

La città cislunare e i viaggi nello spazio: cartoline da un (vicino) futuro

Festival del Futuro, quinta sessione
Festival del Futuro, quinta sessione
Festival del Futuro - Veronica Moronese

FESTIVAL DEL FUTURO, QUINTA SESSIONE:

LA NUOVA FRONTIERA DELLA SPACE ECONOMY. In collaborazione con Italian Institute for the Future.

Roberto Paura, Presidente, Italian Institute for the Future: «Cos'è la new space economy? Stiamo entrando in una nuova era dell'economia spaziale, nel 2020 un fatturato di 420 miliari di euro, più di 4,8 miliardi di investimenti e parliamo di numeri impressionanti, le più moderate delle stime parlano di un trilione di fatturato da qui al 2030»

Raffaele Mauro, Partner, Primo Space Fund: «Parliamo di astrofinanza. Il "venture capital" percepiva questo settore fuori dalla dinamica del privato, ma negli ultimi anni questa idea è stata superata: l'investimento è raddoppiato e  il  trend è in profonda crescita. L'Europa è anche riuscita a costruire dei gruppi che attraggono capitali. Quali le motivazioni? L'incremento degli investimenti privati, la miniaturizzazione dell'hardware spaziale e la riduzione dei costi, la terza ragione è l'incremento delle applicazioni a terra (agricoltura, logistica, infrastruttura etc)»

Mariangela Dejana, Istitutional Business Development Manager, D-Orbit: «La new space economy è una sfida che offre opportunità immense alle aziende in particolare ad aziende snelle come la nostra. Oggi è importante cogliere questa sfida perché quelle che lo faranno saranno quelle che diventeranno sempre più competitive. Una sfida che va colta in maniera sostenibile e inclusiva perché è altamente attraente per i giovani. La sfida più importante è rendere questo altamente sostenibile e far sì che le imprese possano essere presenti e partecipare a questo settore»

Luigi Pasquali, CEO, Telespazio in collegamento: «Stiamo lavorando su un modello di digital twin, ovvero lavoriamo a terra in un ambiente simulato, studiando quale potrebbe essere l'effetto che si vanno a produrre nello spazio. Questa è una traiettoria fortissima su cui siamo molto concentrati e stiamo investendo in ricerca. Ampiamente tracciato poi il tema dell'esplorazione come la città cislunare, lì ci dobbiamo davvero impegnare. Siamo capofila di un consorzio per l'Esa che lavora per le infrastrutture lunari, stiamo di fatto preparando l'ambiente, quel terreno che consenta l'esplorazione sulla luna. La terza traiettoria sulla quale stiamo lavorando, nell'ambito della sostenibilità del pianeta, è la capacità di migliorare lo space traffic manager e altri segmenti di protezione dello spazio. Le traiettorie che abbiamo davanti guardano a questo decennio di transizione, cose che vanno fatte salvo entrare in una fase di grave crisi»

Gennaro Russo, Direttore, Center for Near Space, Italian Institute for the Future: «Ipotizziamo che entro la fine di questo secolo ci sarà una vera e propria città di mille persone a tra l'orbita bassa terrestre e l'orbita lunare. Turismo spaziale? Abbiamo studiato un veicolo che parte da terra, da un aeroporto ordinario, e può arrivare fino a cento chilometri di quota come quello di Branson ma può anche viaggiare in quota realizzando collegamenti come Italia e Stati Uniti in meno di due ore. Abbiamo fatto uno studio di mercato e dice che sta in piedi per sei passeggeri»

Veronica Moronese, Esperta di diritto spaziale. Legal Director, ThinkOrbital e Chief Scientist, CNS: «Il diritto dello spazio non è qualcosa che riguarda il futuro, in realtà al momento l'unico atto riguarda il passato, ha più di 50 anni, l'epoca dei primi lanci. Ma è un trattato vecchio, mai aggiornato e quindi stiamo andando a macchia di leopardo in un settore che nel prossimo futuro ci darà molto anche in ambito lavorativo. Se parliamo di comunità nello spazio i punti di domanda sono molti: se ora abbiamo degli astronauti che convivono sulla base di un ordine militare gerarchico, ci dobbiamo domandare sotto quali ordini di legge vi saranno per le comunità spaziali di privati e gestite da privati»

 

Giorgia Cozzolino