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Terzo giorno: prima sessione

«Per il rilancio servono nuove competenze e nuova formazione»

Foto Marchiori
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Nella prima sessione della giornata conclusiva del Festival del Futuro si parla di “Nuove competenze e nuova formazione, obiettivi prioritari per il rilancio”, dibattito in collaborazione con AIF – Associazione Italiana Formatori e European Training Foundatio.

Relatori: Maurizio Milan, Presidente, Associazione Italiana Formatori (chairman); Odile Robotti, Amministratrice Unica, Learning Edge; Elvio Mauri, Direttore Generale, Fondimpresa; Pierangelo Scappini, Responsabile risorse umane e organizzazione, Poste Italiane; Andrea Laudadio, Responsabile in ambito Human Resources di TIM Academy, Development & Recruiting; Cesare Onestini, Direttore, European Training Foundation.

 

MILAN: Stiamo affrontando una cambiamento che è radicale e al quale anche questo Festival sta cercando di dare delle spiegazioni. Grande transizioni che la tecnologia ha spinto (intelligenza artificiale, realtà aumentata…). Oggi c’è maggiore consapevolezza e sopra a tutto c’è il tema della formazione.

 

ROBOTTI: Per parlare di competenze del futuro bisogna avere una visione del futuro. Stiamo andando incontro a una forza lavoro ibrida, essere umani-macchine, dove avremo macchine sempre più intelligenti e che inevitabilmente ci portano verso una “riserva indiana”, ossia quello che le macchine non possono riprodurre: vale a dire competenze emotive, sociali, la capacità di motivare, di far fronte a cambiamenti repentini… Le competenze tecniche d’altro canto hanno vita sempre più breve; conviene puntare sulla capacità di apprendere.
C’è poi il tema dei nuovi inizi, con un cambiamento anche dal punto di vista delle carriere, per cui la capacità di ricominciare sarà una delle competenze da apprendere e allenare.

 

SCAPPINI: Le competenze sono combinazioni di abilità e atteggiamenti situati in un determinato contesto, nel quale individuale e collettivo devono comunicare. È assolutamente necessaria una maggiore integrazione tra mondo professionale e mondo accademico: non trovo convincente questa pletora di discipline e sotto discipline senza andare a guardare l’orizzontalità e la ricomposizione delle competenze. Una gara su qual è la competenza più importante risulterebbe inutile: più che una classifica delle competenze è importante il mix di competenze e la grande rilevanza delle competenze soft.

 

LAUDADIO: Abbiamo assistito a una grandissima accelerazione della formazione, in parte dovuta anche al fondo nuove competenze. Perché facciamo formazione? Un asse è quello della performance organizzativa, l’altro è quello dell’employability indivuduale. C’è grande interesse da parte delle persone sulla formazione che implementa le employability, un tipo di formazione incentrata sulla qualità. Si può parlare di “modello Netflix” (employability) e di un “modello scuola” (performance”). In quale direzione andare? La sfida è quella di andare verso un mix.

 

ONESTINI: L’orizzonte futuro dei programmi europei della formazione e istruzione ha come obiettivo di investire somme importanti per portare la cooperazione europea nel campo della formazione ai livelli della cooperazione europea in campo universitario. Tutto il settore della formazione professionale è pronto e maturo per beneficiare di interventi sempre più importanti per poter permettere l’internazionalizzazione.

 

MAURI: Ottimo lo Stato che mette soldi suoi per far sì che i lavoratori crescano. Abolire il mismatch vuol dire avvicinare l'impresa al lavoratore. Il governo ci sta dimostrando attenzione riconoscendoci un ruolo per la formazione dei cassintegrati, vorremmo avere un ruolo per gli occupati e occupandi proprio per colmare questo gap.