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L'anticipazione del Festival del Futuro

«Leggere il mondo per generare
visioni e vincere le sfide»

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Festival del Futuro, l'evento-anticipazione a Brescia
Festival del Futuro, l'evento-anticipazione a Brescia
Anteprima FdF_tre interviste

I grandi cambiamenti accadono, non sono solo qualcosa di teorico. Prepararsi per tempo, aiuta a non farsi cogliere impreparati. Per reagire e non subire, la soluzione è solo una: pianificare. Ma per farlo serve mettere in circolo idee, talenti, visioni. Questo è l'obiettivo del Festival del Futuro che entrerà nel vivo dal 19 al 21 novembre alla Fiera di Verona (seconda edizione) ma ieri, a Brescia, è stato protagonista con un'anteprima (la prossima sarà il 22 ottobre a Vicenza) grazie a relatori di alto livello. L'evento dedicato ai temi 4.0 e promosso dal Gruppo editoriale Athesis, Eccellenze d’Impresa e Harvard Business Review, con il patrocinio della Commissione Europea, del Comune di Brescia e della Camera di Commercio di Brescia che ieri lo ha ospitato, ha preso il titolo di «Aspettando il Festival: nuovi paradigmi del futuro dopo la crisi pandemica».

 

CONFRONTO. Le tavole rotonde si sono svolte «in presenza» e già questa scelta, ha spiegato Matteo Montan, amministratore delegato del Gruppo, «è per noi una grande sfida» considerato il periodo storico che stiamo attraversando nel quale «l’orizzonte è cambiato radicalmente per tutti». «L’obiettivo del Festival del Futuro - ha detto Montan è portare a tutti una prospettiva di interpretazione di quello che sta succedendo nel mondo, a maggior ragione dopo quello che è accaduto con la pandemia». Ma non ci sono solo parole e dibattiti. «Il festival - ha aggiunto Montan - è anche una fiera in presenza dell’innovazione e della tecnologia, in parallelo ci sarà una esibizione a Verona Fiera con cui toccare con mano la tecnologia di un centinaio di start up innovative e favorire il contatto tra chi fa e chi cerca innovazione» Infine il Festival del Futuro si presenta come «una piattaforma media che contribuirà in modo continuativo alla divulgazione dei grandi temi: il Festival del Futuro è il nostro sito web che macina interviste, interventi, webinar sui temi che ci stanno a cuore. Oggi è sempre più un festival che si svolge in tanti posti e ha tanti modi di trasferire i suoi contenuti».

 

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Il Fdf riparte quindi da Brescia, città segnata da Covid-19 ma anche quella che offre grandi prospettive future sull'innovazione tecnologica. Lo spirito dell’anteprima e di tutto il Festival è stato evidenziato da Enrico Sassoon, direttore responsabile di Harvard Business Review Italia e direttore scientifico. Fdf è un serbatoio di pensiero «a cui ognuno può dare il proprio contributo», ha chiarito. Per questo «l'attività di studio che noi portiamo avanti e vi proponiamo non si limita ai convegni, ma significa anche articoli, libri, una rivista e un sito. Non dobbiamo farci cogliere impreparati dai cambiamenti, predisporre gli strumenti è diventato indispensabile». D’altra parte la pandemia è solo l’ultima di una serie di «discontinuità»: «Prima si è aperta la riflessione sui cambiamenti climatici, dieci anni fa la crisi economico finanziaria e prima ancora internet e la digitalizzazione. I grandi cambiamenti accadono, li viviamo costantemente».

 

AZIENDE E SFIDE. A fare «un necessario passo indietro» è stato Giovanni Pasini, presidente di Confindustria Brescia: «Questa città ha dimostrato nei momenti difficili una grande solidarietà, una grande voglia di tornare al lavoro e un grande orgoglio. Tre basi importanti per un territorio che vuole ripartire». Le sfide «che ci chiedono le nuove generazioni, il clima e l’Europa, sono molto importanti, per questo - ha aggiunto Pasini - i primi che devono essere in grado di cambiare e creare una nuova cultura siamo noi imprenditori». Come si produrrà l’energia? Come sarà l’era della digitalizzazione e quali investimenti richiederà, non solo nel settore privato ma anche nel settore pubblico? «Senza i talenti e i giovani le imprese non possono cambiare. Pubblico e privato, insieme alla forza governativa, devono mettere insieme un grande patto per il cambiamento, anche della scuola». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Paola Buizza