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Uno sviluppo senza fine: dal 1956 a oggi «L’AI un’alleata della nostra creatività»

Nicola Voltolin, direttore della digital agency del Gruppo editoriale Athesis
L’intervento di Nicola Voltolin direttore di Zeep! durante il forum di Bresciaoggi all’Area 12 Hub
L’intervento di Nicola Voltolin direttore di Zeep! durante il forum di Bresciaoggi all’Area 12 Hub
L’intervento di Nicola Voltolin direttore di Zeep! durante il forum di Bresciaoggi all’Area 12 Hub
L’intervento di Nicola Voltolin direttore di Zeep! durante il forum di Bresciaoggi all’Area 12 Hub

IL 2023, si può segnare nell'agenda dell'evoluzione mondiale, verrà ricordato come l'anno dell'intelligenza artificiale nella sua forma generativa. E una delle prove provate è proprio il forte sviluppo degli investimenti nel settore che, si prevede, supereranno i 100 miliardi di dollari nel 2032. Non ha alcun dubbio Nicola Voltolin, direttore di Zeep!, giovane Digital agency del Gruppo editoriale Athesis dedicata allo sviluppo di piani di comunicazioni digitali per le aziende. «Ma per arrivare fin qui c'è voluto del tempo», spiega Voltolin: nel 1956 un piccolo gruppo di ricercatori dà vita a un primo convegno sul tema, dieci anni dopo nasce Eliza, il primo chatterbot di sempre, sviluppato per simulare una conversazione tra uno psicoterapeuta virtuale e un paziente reale; nel 1996 per la prima volta un calcolatore elettrico batte un campione di scacchi. Fino ad arrivare al nuovo millennio. «Dal 2010, con Siri e tutti gli assistenti vocali che hanno stravolto il nostro modo di dialogare con i device e oggi, anzi ieri, con ChatGpt, la forma più rapida della storia della tecnologia per raggiungere i cento milioni di utenti, raggiunti in soli due mesi dal suo sviluppo. Noi tutti - sottolinea - siamo spettatori e contributori di una tecnologia che non ha barriere geografiche, culturali, sociali e economiche, di un esperimento a cielo aperto dove chiunque può partecipare». Fare marketing e comunicazione nell’era dell’Ai, quindi, «vuol dire fare cose uniche e, fino a pochi anni fa, considerate inimmaginabili». Indispensabile però «smettere di considerare l'intelligenza artificiale uno strumento sbagliato. Al contrario - conclude il direttore di Zeep!- possiamo utilizzarla per fare quelle cose che non ci riescono particolarmente bene. Ma soprattutto consente di avere più tempo disponibile per ciò che sappiamo fare meglio, a ideare strategie e piani di sviluppo; può aiutarci a combinare testi e immagini per creare infinite varianti, per esempio, dello stesso annuncio pubblicitario. L’Ai non è un’assassina della creatività ma un’alleata se, ovviamente, utilizzata in modo sapiente». Ma.Gia.