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Rocco Tanica pioniere nella letteratura «È come parlare con un amico creativo»

L’autore di «Non siamo mai stati sulla Terra», scritto con l’intelligenza artificiale, è intervenuto all'evento di Bresciaoggi dedicato all'AI
Sempre un passo avanti
Il musicista, scrittore e autore tv Rocco Tanica
ha preso parte all’evento
da remoto
Sempre un passo avanti Il musicista, scrittore e autore tv Rocco Tanica ha preso parte all’evento da remoto
Sempre un passo avanti
Il musicista, scrittore e autore tv Rocco Tanica
ha preso parte all’evento
da remoto
Sempre un passo avanti Il musicista, scrittore e autore tv Rocco Tanica ha preso parte all’evento da remoto

Avanguardia nella musica, sul piccolo schermo e nella scrittura. Il primo ad aver scritto un libro a «quattro mani» con un’intelligenza artificiale è stato Rocco Tanica. Il tastierista di Elio e le Storie Tese? Molto di più: compositore, autore televisivo e letterario, sempre un passo avanti. «Non siamo mai stati sulla Terra» edito dal Saggiatore, era stato presentato solo quest’estate proprio in centro città, alla Riserva del Grande: un’opera che ha visto in Out0mat-B13 il co-scrittore del testo.

In qualche modo si può ancora prendere in giro l’intelligenza artificiale. Arriverà il momento in cui non si potrà più giocare con l’AI, ma sarà l’AI a prendersi gioco degli esseri umani? «Lo sta già facendo - afferma Tanica, in collegamento audiovideo con Gian Paolo Laffranchi -. L’uso dell’intelligenza artificiale ti da una fallace idea di precisione, quando leggiamo una risposta credibile ci sembra più che plausibile. Per questo secondo me l’intelligenza artificiale va instradata dall’intelligenza naturale: va compresa, studiata, dominata». L’umanità è nel bel mezzo dell’esplorazione dell’ignoto: può stupire, intimorire, affascinare, eppure Tanica è entrato in contatto con questo mondo già tre anni fa. «Gli sviluppi attuali mi entusiasmano come un ragazzino in un negozio di giocattoli! Attendo spasmodicamente gli aggiornamenti quotidiani sulle applicazioni di intelligenza artificiale. L’ultima, e tengo a segnalare il profilo Instagram che è @italiancomedydub,  un’intelligenza artificiale che sintetizza la voce degli attori e ne assegna una traduzione in inglese modificando di default il labiale».

Tra i più popolari c’è uno spezzone di «Tre uomini e una gamba» con Aldo, Giovanni e Giacomo che parlano un perfetto inglese. Esilarante, stupefacente. «Seguo con passione l’illustrazione generata dall’intelligenza artificiale, in particolare quella di midjourney - prosegue Tanica -. Per la scrittura, invece, sono saturo. Oggi non mi sarebbe più possibile fare ciò che volevo fare con le macchine presenti».

L’orizzonte È chiaro che dopo l’entusiasmo delle prime versioni di gpt e, in particolare, di gpt 3, adesso Tanica è pronto per un nuovo capitolo e forse un nuovo libro, ma senza l’ausilio dell’intelligenza artificiale. Tuttavia, il consiglio spassionato dell’iconico musicista-scrittore è provarla. «Perché gli spunti che arrivano dalla macchina sono incredibili, è come conversare con un amico creativo davanti a un bicchiere di vino - chiude Tanica -. Il tipo di interscambio è pari a quello stato di sospensione sensoriale appena prima di addormentarsi in cui ci vengono in mente mille cose e facciamo ragionamenti lucidi e illuminati che ci scordiamo sempre di annotare». Ecco il dialogo con l’intelligenza artificiale è proprio così: uno spunto, un modo forse anche per uscire dal blocco dello scrittore e immaginare cose nuove. Cose che vengono trascritte. In chiusura, Rocco dimostra cosa può succedere se è l’AI (su adeguata imbeccata) a scoprirsi poeta a colpi di haiku: «Titolo, Casa avita: Al vento / sbatte la finestra / il nonno sacramenta». Chapeau, risate, sipario. 

Giada Ferrari