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FESTIVAL DEL FUTURO

Politiche di collaborazione per disattivare il caos globale

Incertezza Tra le grandi potenze si è riacceso il confronto per l'egemonia. E si moltiplicano conflitti e crisi
La rivalità tra potenze è in pieno svolgimento tra un declino dell'egemonia Usa e una Cina con grandi ostacoli da superare
La rivalità tra potenze è in pieno svolgimento tra un declino dell'egemonia Usa e una Cina con grandi ostacoli da superare
La rivalità tra potenze è in pieno svolgimento tra un declino dell'egemonia Usa e una Cina con grandi ostacoli da superare
La rivalità tra potenze è in pieno svolgimento tra un declino dell'egemonia Usa e una Cina con grandi ostacoli da superare

L'Ordine globale uscito dalla Guerra Fredda del Novecento si sta deteriorando rapidamente sotto i nostri occhi e con sé trascina, equilibri, poteri e istituzioni creati dopo la Seconda guerra mondiale. Lo sottolinea Danilo Taino, giornalista del Corriere della Sera, spiegando che «l'egemonia degli Stati Uniti e dei loro alleati è parzialmente in calo e questo è l'elemento probabilmente più importante del momento. Ma allo stesso tempo è innegabile che molti Paesi, anche formalmente democratici, non abbiano intenzione di schierarsi con gli Stati Uniti e l'Europa nelle azioni e nelle sanzioni contro la Russia». I fronti aperti sono tanti. «Poche volte, forse mai, nella storia recente», aggiunge Taino, «si è assistito a una concomitanza di crisi come oggi. In Iran, dove il regime e il governo conservatore sono assediati dalle proteste popolari ma reagiscono con la spietatezza di chi si sente con le spalle al muro. In Afghanistan, finito in una tragedia sociale sotto il tallone dei talebani dopo l'uscita affrettata degli americani. In Pakistan dove la crisi politica profonda si lega a un rapporto sempre più delicato con gli "amici" cinesi e con i "nemici" indiani. Nella penisola coreana e in Giappone, in tensione massima dopo i lanci balistici di Pyongyang. Nello Stretto di Taiwan, diventato un braccio di mare sempre più attraversato da aerei e navi da guerra della Cina Popolare. Nel Myanmar "normalizzato" con le armi dai militari corteggiati ora solo da russi e cinesi. Nell'Africa Occidentale, diventata terreno di conquista conteso tra islamisti, russi e cinesi, soprattutto dopo il ritiro di francesi ed europei. Persino nelle isole del Pacifico, salite all'onore di essere centro di scontro per l'influenza e per il posizionamento strategico tra Pechino e Washington. E in Europa, dove il conflitto ucraino è diventato pericolo di guerra nucleare».Il presidente Mao avrebbe forse giudicato «eccellente» la situazione del mondo di oggi: sotto il cielo «la confusione è grande» e nel suo orizzonte di pensiero questo significava opportunità. «È però difficile immaginare che il leader di qualche grande Paese sia soddisfatto di come stanno le cose di questi anni, in cui il disordine internazionale ha aperto la porta agli scontri che nel tempo porteranno a un nuovo sistema di relazioni mondiali», puntualizza Taino. «Non può esserlo Putin che fin dal primo giorno ha perso la guerra in Ucraina. Non può esserlo Xi Jinping, di fronte a un calo della crescita cinese che non si registrava da decenni. Né soddisfatto può essere Joe Biden di fronte a una crisi politica interna e al moltiplicarsi di crisi internazionali. Per non parlare dei capi di Stato e di governo dell'Unione europea e del Regno Unito».Cosa c'è da aspettarsi? Prosegue il giornalista: «La geopolitica dei prossimi anni sarà probabilmente caratterizzata da un enorme buco nero che va dall'Europa all'Asia. La rivalità tra potenze è tornata ed è in pieno svolgimento tra un parziale declino dell'egemonia americana e una Cina con ostacoli da superare maggiori di quello che si poteva pensare due o tre anni fa. Un disordine internazionale che per ora non ha una conclusione visibile e che rende urgente il ritorno a politiche di collaborazione internazionale che disinneschino i rischi globali». *Sintesi dell'articolo «Nuovi e incerti equilibri globali» di Danilo Taino, pubblicato sull'inserto n. 1 del «Festival del Futuro»