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festival del futuro

L'Intelligenza artificiale rende efficace il lavoro ibrido

Innovazione, attività in presenza e da remoto possono trovare una sintesi efficace e soddisfacente
Nuovo paradigma Grazie alle tecnologie le persone si possono muovere in modo più aperto e creativo senza vincoli di spazio e di tempo
Nuovo paradigma Grazie alle tecnologie le persone si possono muovere in modo più aperto e creativo senza vincoli di spazio e di tempo
Nuovo paradigma Grazie alle tecnologie le persone si possono muovere in modo più aperto e creativo senza vincoli di spazio e di tempo
Nuovo paradigma Grazie alle tecnologie le persone si possono muovere in modo più aperto e creativo senza vincoli di spazio e di tempo

Rimasto sostanzialmente uguale a sé stesso per decine, se non centinaia, di anni, il lavoro sta attraversando una fase di cambiamento rivoluzionaria. «Da luogo strutturato e vincolato a una stretta contiguità delle persone in uno spazio definito», spiega Marco Arvati, redattore di Harvard Business Review Italia, «sta diventando un nuovo paradigma basato sulla collaborazione, la responsabilizzazione e la fiducia, dove le persone si possono muovere in modo più aperto e creativo senza vincoli di spazio e di tempo. In questo, aiutate da strumenti tecnologici sempre più potenti e di facile utilizzo, non più solo di comunicazione ma di collaborazione abilitata e potenziata dalla tecnologia, in primis dall'intelligenza artificiale». Come dimostrato da una recente indagine della società di consulenza McKinsey, la nuova relazione che si è instaurata fra tecnologia e mondo del lavoro ha dato origine a uno spazio sempre più aperto e collaborativo, dove la coesistenza di lavoro in presenza e lavoro in remoto, sta producendo risultati inaspettati in termini di coinvolgimento, motivazione e produttività. Una tendenza sempre più chiara e misurabile di cui l'IA è componente fondamentale.Da necessità, quella del mix di lavoro remoto e lavoro in presenza è stata una realtà che si è rapidamente evoluta per diventare opportunità. Un'opportunità non scontata, su cui si è dovuto lavorare con consapevolezza e intelligenza per riuscire a determinare un nuovo assetto che, per quanto tuttora caratterizzato da incertezze e fluidità, si rivela sempre più chiaro e produttivo. Si è così approdati oggi a «un nuovo contesto lavorativo all'interno del quale si può sviluppare una libera e flessibile collaborazione tra chi sceglie di svolgere i propri compiti in presenza e chi, per una serie di motivi, stabilisce di perseguire gli obiettivi dell'azienda in altre situazioni. La tecnologia, e da poco ormai anche quella basata sull'intelligenza artificiale», sottolinea ancora Arvati, «risulta essere non un obiettivo fine a sé stesso, ma lo strumento che abilita queste scelte di libertà nella responsabilità, con la capacità di rendere possibile anche un aumento del benessere dei dipendenti e dell'efficacia organizzativa dell'impresa», conclude.*Sintesi dell'articolo «L'IA che rende efficace il lavoro ibrido» di Marco Arvati pubblicato nell'inserto n. 3 del «Festival del Futuro»