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L'insostenibile peso sociale delle crisi

Per descrivere la situazione sociale in forte mutamento di questi anni, sembra opportuno disegnare i contorni di alcuni grandi “contenitori sociali” definiti non soltanto sulla base del reddito di gruppi e individui, ma anche dagli atteggiamenti nei confronti della società e del mondo attuale. Parliamo, dunque, di “aree sociali” che permettono, meglio delle tradizionali “classi sociali”, di classificare vecchi e nuovi gruppi emergenti e di descrivere la realtà. Al loro interno, individui e gruppi sociali non hanno necessariamente legami ideali e valori condivisi (come nelle “classi sociali”) e manifestano invece un certo numero di interessi e comportamenti comuni che sono riscontrabili, con qualche differenza, in Italia e in tutta l’Europa.

L’AREA DEL BENESSERE
La prima area è quella “del benessere” ed è costituita dall’insieme di quei gruppi sociali che, per motivi professionali, ereditari o persino casuali dispongono di uno stabile benessere economico; una condizione che, in taluni casi sedimentata nel tempo, ha portato alcuni privilegi politici, ma ha anche dato luogo a un insieme di gusti e di preferenze che, in senso lato, si possono definire culturali. I contorni generali non sono stati modificati in modo sostanziale dagli eventi, ma al tempo stesso vi sono state delle uscite significative, così come nuove immissioni altrettanto rilevanti. In particolare, mentre si sono ridotti, talvolta drasticamente, i redditi derivanti dal business tradizionale, hanno acquistato peso alcuni settori dell’universo digitale, quali quelli della sicurezza, le nuove app e, in generale, il commercio on line, che hanno consentito di far rientrare i soggetti più innovativi nell’area della ricchezza. Ai margini inferiori sono invece stati spinti diversi imprenditori del settore del turismo, del settore alberghiero e della ristorazione in tutti i Paesi dell’Europa meridionale e orientale. Nell’area del benessere si può anche distinguere una “sub-area della ricchezza”, nella quale le caratteristiche generali del benessere sono portate all’estremo e i cui appartenenti sono (o si sentono) al riparo da qualunque evento negativo.

L’AREA DELLA CREATIVITÀ
Un altro segmento importante è l’area della creatività, dove operano individui e gruppi in grado di portare emozioni e/o innovazioni nell’ambiente sociale, di generare conoscenze nuove nella scienza e nella tecnologia e di interpretare il processo di metamorfosi in atto nella società. A causa del Covid, l’area della creatività artistica si è, in una certa misura, inaridita per la carenza di rapporti interpersonali. E la guerra ha molto frenato quelli internazionali. Le “botteghe d’arte”, le scuole d’arte, di scrittura, di teatro, di qualsiasi tipo hanno sofferto per la virtualizzazione dei rapporti personali dovuti alla pandemia, che in molti casi ha voluto dire assenza di contatti. L’area della creatività ha certamente subìto, in Europa, una significativa contrazione quantitativa e un impoverimento qualitativo, con una peggiore condizione esistenziale.

L’AREA DELLA GARANZIA
L’area della garanzia è formata da tutti i gruppi sociali forniti di un reddito adeguato e costante, e quindi provvisti di una sicurezza economica che li pone - anche psicologicamente - al riparo rispetto alla gran parte dei possibili eventi economici e sociali negativi. Come conseguenza delle crisi citate, diversi appartenenti all’area della garanzia sono stati tuttavia privati della sicurezza di cui godevano da tempo: alla crisi di molte imprese, con conseguente perdita di alcuni milioni di posti lavoro, hanno fatto seguito orari di lavoro ridotti e decurtazione degli stipendi. Si pensi, ad esempio, al crollo del cluster turistico-alberghiero, di quello dei trasporti e del commercio non on-line. Nell’area della garanzia quasi sicuramente i meno toccati dalla crisi sono stati i dipendenti pubblici e i pensionati. La grande area della garanzia è fondamentale per la stabilità sociopolitica e per la coesione del corpo sociale e il suo ridursi potrebbe avere generare ondate di instabilità aggravate dallo stato di guerra.

L’AREA DELL’INCERTEZZA
È l’area che comprende coloro che avvertono dei rischi per il proprio futuro e per le prospettive della propria famiglia, che sentono nell’aria la minaccia di povertà e di esclusione sociale. Le recenti crisi hanno contribuito a rendere questa minaccia più palpabile e più dolorosa. Nell’area dell’incertezza sono infatti rifluiti molti degli ex appartenenti alle aree della garanzia, della creatività e persino del benessere. Anche molti di coloro che non sono stati toccati direttamente dallo shock economico e sociale ne hanno percepito gli effetti nella sfera immediatamente circostante. Nei gruppi più acculturati e in certo modo più creativi, l’incertezza ha spinto e spinge verso la ricerca di soluzioni alternative: cambiamento di residenza dalla città alla campagna, cambiamento di settore di attività dall’industria all’agricoltura, sia tradizionale che biologica, all’artigianato, al piccolo commercio, ai servizi alla persona.

L’AREA DEL MALESSERE
Si tratta dell’area formata da gruppi sociali contrassegnati da insoddisfacenti livelli di reddito, da vaste sacche di disoccupazione e di sottoccupazione permanente. Nell’ultimo periodo, quest’area si è molto allargata, sia a causa della nuova disoccupazione connessa alla pandemia sia, in certe zone, agli eventi traumatici del conflitto. Esiste anche una sub-area che si potrebbe definire “della disperazione”, nella quale sembra essere impensabile ogni possibilità di miglioramento. L’ampliamento dell’area del malessere riveste una elevata pericolosità sociale, in quanto la fine della speranza in un cambiamento positivo induce una aggressività nei confronti delle istituzioni e dei gruppi sociali che si ritengono immeritatamente più favoriti. Gli stili di vita dell’area del malessere sono particolarmente insoddisfacenti sotto tutti i punti vista e possono costituire un pericoloso serbatoio di disagio sociale e di focolaio di protesta. Una mina per la convivenza sociale che si è andata allargando e, in qualche modo, radicalizzando.

STRUTTURA SOCIALE DETERIORATA
I mutamenti sommariamente descritti mostrano come gli ultimi anni abbiano avuto un impatto significativo – spesso non positivo - sulla struttura sociale del nostro e di altri Paesi. I contorni delle aree sociali individuate si sono spesso sostanzialmente modificati e sono numerosi i travasi, più verso il basso che verso l’alto, da un’area all’altra. E, ciò che è più grave e significativo, si è trattato prevalentemente di un mutamento verso una strutturazione sociale con caratteri complessivamente peggiori di quelli riscontrabili fino a qualche anno fa. In definitiva, la recente successione di anni “horribilis” e dei fenomeni che li hanno caratterizzati ha prodotto un impoverimento e un degrado complessivo del tessuto sociale in molti Paesi, Italia inclusa. Con un accrescimento delle differenze sociali ed economiche e, al tempo stesso, uno scivolamento verso l’insicurezza e, talvolta, la povertà di un numero significativo di persone.

Renato Mannheimer