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Prima sessione (2° giorno)

«Anziani giovani
e i robot etici
in loro aiuto»

Festival del futuro: vivere più sani e a lungo
Festival del futuro: vivere più sani e a lungo
Festival del futuro: vivere più sani e a lungo
Festival del futuro: vivere più sani e a lungo

In diretta la prima edizione del Festival del Futuro.

Dopo aver affrontato, ieri, il tema della nutrizione, del clima e dell'evoluzione del rapporto tra uomo e macchine oltre alla rivoluzione tecnologica-digitale, con le relative implicazioni nel mondo del lavoro e a un focus sul futuro della ricerca medica, questa mattina si parla di vivere più sani e più a lungo, le nuove sfide della medicina moderna, il governo della digitalizzazione e il ruolo dell'università.

Nel pomeriggio si affronta il futuro per economia e finanza del XXI secolo per poi completare con le conquiste scientifiche più recenti e quelle dei prossimi 20 anni.

 

PRIMA SESSIONE: Vivere più sani e più a lungo:  sfide e promesse per il prossimo decennio

Mauro Zamboni (Università di Verona): «Dall'epoca romana al Medioevo si sono guadagnati pochi anni di spettanza di vita, ma c'è stata una rivoluzione nell'ultimo secolo: è raddoppiata l'aspettativa di vita negli ultimi cent'anni. La sfida è quindi quella di invecchiare in salute. Le persone vivono di più, in media fino a 80 anni. In salute fino all'età di 60 anni, gli ultimi vent'anni è quindi lo spazio da comprimere lavorando, non tanto sulla cura delle malattie, ma sulla loro prevenzione attraverso una serie di modifiche allo stile di vita e sull'utilizzo di alcuni farmaci che possono interferire il processo di invecchiamento». QUI L'INTERVENTO COMPLETO e l'INTERVISTA

Intervista a Mauro Zamboni

Giuseppe Recchia, (vice presidente di fondazione Smithkline): «Digitale, salute, terapia e invecchiamento sono le quattro parole chiave del mio intervento. Il nostro futuro è il presento di altri Paesi, in particolare degli Stati Uniti dove nel 2016 Obama approvò una legge sulla salute digitale, una simile legge l'ha approvata quest'anno la Germania. Stati Uniti e Germani hanno capito che la vera sfida da affrontare è la malattia cronica perché il farmaco non è sufficiente e non può migliorare senza un intervento attivo dello stesso paziente che va seguito in modo diretto. In questo senso la trasformazione digitale è fondamentale. La terapia digitale ha due grandi vantaggi: fornisce delle informazioni e dà delle motivazioni. L'INTERVISTA

Intervista a Giuseppe Recchia

 

Odile Robotti, (amministratore delegato Learning Edge): «Il fenomeno delle società "vecchie" non riguarda più i soliti noti. I Paesi come il nostro la popolazione over 65 è duplicata, ma in altri è addirittura triplicata. Molto spesso ci si riferisce all'invecchiamento della popolazione come "tsunami argento", "agequake", termini fuorvianti perché sono negativi e perché non sono prevedibili quando in realtà sono prevedibilissimi. Ma soffermiamoci sulla negatività: molti i miti sfatati dalle ricerche. In particolare sul calo di produttività e di imprenditorialità dopo i 50 anni. Possiamo quindi parlare di un'età "superadulta", una evoluzione dell'età adulta. E l'invecchiamento è già stato segmentato in tre parti ed è quindi un fenomeno molto differenziato».. L'INTERVENTO COMPLETO

Intervento di Odile Robotti

 

Paolo Fiorini, (Università di Verona): «Robotica, domotica e sensoristica per una società che invecchia? A Verona abbiamo un ottimo centro in tal senso. La ricerca si occupa di sfruttare la robotica per migliorare e monitorare le cure ma anche la mobilità, pensiamo agli esoscheletri. Ma anche l'intelligenza artificiale può intervenire a supporto cognitivo, in questo campo ci sono molti studi in particolare a supporto della chirurgia o nel riconoscimento dell'insorgenza di malattie. Dobbiamo progettare delle soluzioni che siano rispettosi dell'etica e della comunicazione e vanno sviluppati nuovi tipi di educazione e formazione per permettere l'uso consapevole delle nuove tecnologie senza esserne dominati». QUI L'INTERVENTO COMPLETO E L'INTERVISTA

Intervento di Paolo Fiorini

 

Gabriele Cappellato, professore emerito di progettazione architettonica, accademia di architettura università della Svizzera italiana: «L'anzianità non è da considerarsi un tempo di attesa, ma iniziare un nuovo periodo di creatività in grado di incidere sulla società. Purtroppo l'attuale tendenza di pensiero è considerare l'anziano una persona malata o disabile. Da qui l'architettura cittadina deve essere modificata». L'INTERVISTA e L'INTERVENTO COMPLETO

Intervento di Gabriele Cappellato

 

FOCUS SULLA MEDICINA MODERNA

Filippo Alongi, direttore del dipartimento di radioterapia oncologica avanzata dell'Ospedale Sacro Cuore di Negrar, illustra la radioterapia come cura non invasiva dei tumori che aumenta la sopravvivenza e la qualità della vita. L'INTERVENTO COMPLETO

Intervento Filippo Alongi

Giorgia Cozzolino