<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Secondo giorno: seconda sessione

Il futuro è elettrico. E le auto e le infrastrutture si potranno «parlare»

La tavola rotonda sulla mobilità (foto Marchiori)
La tavola rotonda sulla mobilità (foto Marchiori)
La mobilità sostenibile al Festival del Futuro 2021

Secondo panel della seconda giornata del Festival del Futuro, in collaborazione con Università Bocconi, si parla di mobilità sostenibile.

I relatori sono Gabriele Grea, Research fellow, GREEN, Università Commerciale L. Bocconi (chairman); Alessandro Finicelli, CEO, Autobynet Srl; Francesco Naso Segretario generale, Motus-E; Gabriele Catacchio, Global e-Mobility Communication Manager, Stellantis; Federico Caleno, Head of e-Mobility Italy, Enel X.

 

Catacchio: «L'elettrificazione ci vede tutti coinvolti, anche perchè nel 2050 ci saranno 7 miliardi di persone nei centri urbani. Nel 2035 non potranno più essere vendute vetture a combustione. Ma se anche domani tutte le auto europee fossero elettriche, avremmo risolto solo un decimo del problema globale

Stiamo lavorando su una connettività elevata delle vetture e sulla guida autonoma»

Finicelli: «Il veicolo può essere controllato in remoto ma anche controllare ciò che ha all'esterno. Si può lavorare sulla manutenzione predittiva, come viene fatto anche monitorare le infrastrutture: si stanno cercando degli standard di comunicazione fra veicolo e infrastruttura»

Caleno: «Il concetto di mobilità che conosciamo sta cambiando. Dobbiamo lavorare per avere le infrastrutture per la mobilità elettrica, con le possibilità di ricarica non solo private. Le ricariche dovranno essere veloci e comode, non durare qualche ora»

Naso: «Rispetto alla situazione prepandemica si stanno perdendo quote di mercato del 30%: il parco auto circolante è vetusto e non è bene per l'aria delle nostre città. La crescita del comparto elettrico 100% è impressionante. Il 58% degli utenti sarebbero disposti a passare alla mobilità elettrica. In Italia siamo sopra la media europea come punti di ricarica, ma ce ne sono pochi ad alta potenza. I prezzi sono ancora alti, ma con l'economia di scalo si abbattono anche quelli

La quota di immatricolato dell'elettrico è ormai del 10% stabilmente anche in Italia, per arrivare al 15-20% serve un apporto statale sui prezzi. L'elettrico aiuterà anche il futuro dei trasporti, che attualmente invece stanno aumentando le emissioni».

 

 

 

Riccardo Verzè