Nella prima sessione della seconda giornata del Festival del Futuro il tema è L'Europa tra autonomia strategica e nuova globalizzazione, dibattito in collaborazione con la Commissione europea.
Relatori Danilo Taino, Editorialista, Corriere della Sera; Massimo Gaudina, Capo della Rappresentanza a Milano, Commissione europea (chairman); Nicoletta Pirozzi, Responsabile del programma Ue, politica e istituzioni, Istituto Affari Internazionali; Paolo Guerrieri, Docente, Paris School of International Affairs, Sciences-Po e Business School dell’Università di San Diego, California.
Gaudina: «Quando si parla di futuro la Commissione vuole esserci: l'Europa ha sempre guardato avanti. Porsi delle mete e cercare di raggiungerle in tempi stabiliti è il nostro metodo di lavoro. Un festival del futuro ci permette di guardare al dopodomani
L'Europa sta cominciando a fare non scontate, come quella di mettersi assieme per la gestione dei vaccini anticovid: sta passando l'approccio cooperativo all'interno e si cerca di farlo passare anche nei rapporti col resto del mondo
All'orizzonte ci sono sfide democratiche e demografiche»
Pirozzi: «C'è un'instabilità crescente nel vicinato dell'Europa: dal Medio Oriente al Mediterraneo meridionale passando dai paesi dell'ex Urss. Il prossimo semestre sarà particolarmente importante, la Ue con il Strategic Compass dovrà capire le proprie priorità: prevista una forza di intervento rapido europeo e la possibilità di dare il mandato a un ristretto gruppo di Paesi di poter intervenire fuori dall'Europa a nome dell'Europa. Va limitata la "lista della spesa" delle cose che l'Europa può e deve affrontare: va combinato il multilateralismo con la capacità di agire e intervenire, come andrà fatto con la Bielorussia, ad esempio. Finora è stata la Francia il paese trainante, ora si tratta di dimostrare che questo è un interesse europeo»
Guerrieri: «Nei primi anni di questo millennio la globalizzazione cresceva e risolveva problemi, poi la crisi finanziaria e la pandemia hanno cambiato tutto. I rapporti di forza fra i Paesi sono diventati più importanti delle regole. Il rischio che questo confronto possa degenerare è un rischio grave: questo porterebbe l'Europa alla marginalizzazione. Alla crisi covid l'Europa ha dimostrato di saper rispondere molto prima che alla crisi finanziaria. Ma è necessario che cominci a porsi come attore fuori dall'Unione: deve essere un protagonista globale che si occupi di ambiente, valori e non solo»
Taino: «Sembra di tornare alla prima guerra mondiale, quando c'era la sfida fra Regno Unito e Germania, ora è fra altre potenze come Russia, Usa o Cina: il clima è cambiato nel mondo. L'autonomia strategica dell'Europa per ora rimane un concetto astratto, dipende molto da quello che faranno i singoli stati. Con l'uscita di scena della Merkel si apre un vuoto: lei è riuscita a tenere unita l'Europa, Macron è più divisivo. Non credo che l'Europa debba essere equidistante fra Cina e Usa: deve essere chiaro che noi stiamo ad Occidente e che c'è un problema Cina nel Mondo. Imputo ad Angela Merkel un certo mercantilismo avuto con la Cina
L'Europa si è guardata la punta delle scarpe per troppo tempo e ora non è pronta ad affrontare questioni geopolitiche: siamo in un ritardo enorme»