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A Romano d'Ezzelino

Chef stellato e piwi. Ecco Ca' Apollonio Heritage

Vini e piatti gourmet come primi ambasciatori dell'imminente apertura di Ca' Apollonio Heritage a Romano d'Ezzelino, futura punta di diamante dell'accoglienza e della ristorazione nella Pedemontana. In attesa dell'inaugurazione, a scaglioni, nei prossimi mesi, della struttura che sarà articolata in bistrot, ristorante e spa resort, è stata Villa Rezzonico a Bassano a ospitare una cena di gala che ha messo in campo le creazioni di Alessio Longhini, il giovane chef stellato che dalla Stube gourmet di Asiago è sceso appunto a Romano sposando il progetto, e i vini resistenti della rete di sei aziende agricole coordinata da Nicola Biasi, miglior giovane enologo d'Italia 2020.

La parte del leone, nell'occasione, l'hanno fatta le etichette di Ca' da Roman, azienda ezzeliniana alla quale spetta il record di più vasta tenuta d'Europa coltivata a vitigni piwi. Un'attenzione ai "resistenti naturali" già portata avanti nella stessa zona dal ristoratore Roberto Astuni, tra gli organizzatori della serata, che nel suo hotel Alla Corte a Sant'Eusebio ha aperto di recente un'enoteca specifica.Un aperitivo nel parco ha introdotto alle eleganti tavolate nel meraviglioso salone della dimora nobiliare del diciassettesimo secolo riportata agli antichi fasti dal proprietario Bernardo Finco: a Villa Rezzonico, impreziosita da opere d'arte anche del Canova, furono ospitati tra gli altri Napoleone, Foscolo, Garibaldi.

La filosofia di Ca' Apollonio e soprattutto di Ca' da Roman è stata illustrata dagli appassionati interventi di Massimo Vallotto, artefice della nuova realtà insieme alla moglie Maria Pia Viaro: progetti green e attenzione alla storia e alla tradizione, che ricorrono anche nei nomi dei vini proposti. Nella produzione, accanto per esempio ai già strutturati "369" e "Masnada Ezzelina", interessante l'originale "Zeromax": che per la Ue non si può ancora chiamare "vino", essendo analcolico, ma che del nettare mantiene le caratteristiche principali anche dopo l'accurata dealcolazione meccanica e l'effervescenza data dall'aggiunta di Co2 naturale.

Tra le delizie di Longhini ci sono stati gloria e brindisi anche per le etichette delle altre aziende che compongono il pool dei resistenti di Nicola Biasi: Albafiorita di Latisana, Colle Regina di Farra di Soligo, Della Casa sul Collio, Poggio Pagnan in Valbelluna e Vin de la Neu in Trentino. «La sostenibilità - ha detto il giovane enologo - dev'essere un obiettivo, non un mezzo per vendere. Questo è un valore molto chiaro a tutte le realtà della rete, c'è anche chi con coraggio ha rinunciato ai sicuramente redditizi filari di prosecco per piantare vitigni resistenti».

Alessandro Comin